Ternana: «Verona, un match per ‘volare’»

Carbone annuncia l’undici con Valjent terzino, Contini, Coppola e La Gumina titolari. «La vittoria ci farebbe fare salto di qualità»

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di S.F.

«Uno di quei match che ti fa fare il salto di qualità e ti permette di riportare i tifosi allo stadio. Perché i punti non sono tutti uguali». Benito Carbone carica la sfida di sabato al ‘Liberati’ contro l’Hellas Verona dell’amico Fabio Pecchia: per il tecnico calabrese un incontro dai molteplici significati, sia per mero lato tecnico che per il prosieguo della stagione rossoverde. Giampaolo Pazzini e compagni affronteranno una formazione colpita in settimana da diversi infortuni: ‘Fere’ senza Di Noia, Di Livio e Zanon. Al rientro Manuel Coppola.

BENITO CARBONE IN CONFERENZA STAMPA, VIDEO

Benito Carbone

Benito Carbone

Carbone come Bucchi Il 45enne di Bagnara Calabra questa volta non fa alcuna pretattica e, consegnati indizi qua e là durante la conferenza, prima di salutare annuncia l’undici che cercherà di fermare gli scaligeri: nel 4-3-1-2 davanti a Di Gennaro ci saranno Valjent – da terzino destro, posizione che il 20enne ricopre con Hapal in nazionale – Meccariello, Contini, Germoni, Coppola, Palumbo (playmaker, fuori Bačinovič), Defendi, Falletti, Avenatti e La Gumina. Sull’attaccante siciliano Carbone ha spiegato che «è l’unico vero centravanti che abbiamo in rosa, nonché l’unico che sappia attaccare bene la profondità», mentre in riferimento ad Avenatti sottolinea che «per quanto mi riguarda non è mai in discussione, fatto sta che al momento non è al top della condizione; la squadra non va in difficoltà – breve passaggio sull’1-1 di Latina – perché tolgo lui, non è vero, eravamo già in affanno quando c’era nel secondo tempo». Immancabile un accenno a Simone Palombi, ancora in attesa del debutto in campionato: «Sta fremendo per giocare», si sta allenando bene». Un concetto più volte ribadito nei confronti del talento laziale, per ora tuttavia la casella dei minuti disputati è ferma a zero.

ternana-pre-verona222Barricate e spumante Sarà una Ternana accorta in fase difensiva, ovvio, ma senza ricorrere al ‘catenaccio’: «Che arrivi la squadra migliore è fuori di dubbio, una rosa così forte in serie B non è a disposizione di nessuno. Sulla carta sono imbattibili, poi le partite – aggiunge Carbone – vanno giocate: finora lo abbiamo sempre fatto e sabato sarà lo stesso, con grande umiltà e senza paura. Non fa parte del nostro modo di pensare. Scenderemo in campo con quella cattiveria agonistica elevata che non può mai mancare. La differenza la può fare la mentalità e il concetto di come vogliamo impostare la partita: se facciamo barricate la perdiamo, prima o poi il Verona ti fa male se l’attendi troppo chiuso». E Carbone lancia una promessa: «Se vinciamo si stappa lo spumante nel dopo partita». Ventidue convocati: fuori anche Gava, Della Giovanna, Cason e Tascone.

Giovanni Di Noia

Giovanni Di Noia

L’infortunio a sorpresa Settimana di lavoro completa, la prima per Carbone dall’avvio del torneo. E guai muscolari che hanno ‘sconvolto’ il tecnico rossoverde: «Abbiamo potuto lavorare in maniera diversa, con recuperi differenti. Purtroppo con Di Noia – 3-4 settimane di stop la previsione di stop, lesione di secondo grado al retto femorale della coscia sinistra – è accaduto qualcosa di strano: a Latina non l’avevo utilizzato, ha avuto due giorni e alla ripresa si è fatto male dopo il riscaldamento, nel lavoro tattico. Incredibile. Credo dipenda dal grande numero di partite – con infiltrazioni, specifica Carbone – giocate in precedenza». Out anche Zanon: «Ha ricevuto un colpo giovedì e ha un’ematoma sopra il ginocchio, difficile che ce la faccia. Ma nessun alibi assenze, né per me né per i giocatori». Il calabrese ha chiarito poi che Dugandžić sarà convocato, ma che di certo «andrà in tribuna».

Martin Valjent agirà da terzino destro

Martin Valjent agirà da terzino destro

Punti pesanti La gara casalinga più – sulla carta – complicata del campionato per la Ternana: «Queste sono le partite che ti fanno fare il salto di qualità perché innanzitutto dai un peso a tutto ciò che hai fatto in precedenza con i risultati utili consecutivi e inoltre vincere ti consentirebbe di volare in alto: farebbe bene all’ambiente, perché se poi mi ritrovo 10 mila persone allo stadio nella prossima partita è un qualcosa in più. Solo con i risultati possiamo far ritornare le persone al campo. L’Hellas Verona – ha chiuso Carbone – è la Juventus della serie B, ma la Ternana non si dovrà adeguare a loro perché altrimenti perdiamo».

Tre rossoverdi in nazionale nella settimana che condurrà alla trasferta di Vercelli. A Martin Valjent – lo slovacco, con ogni probabilità, venerdì 7 conquisterà il pass per Polonia 2017 nel match interno con la Bielorussia – si aggiungono Leonardo Sernicola e Antonino La Gumina: il commissario tecnico dell’Italia ‘Under’ li ha convocati per la sfida con la Polonia, valida per la seconda giornata del torneo ‘Quattro Nazioni’. L’incontro sarà disputato giovedì 6 a Gorgonzola (Milano), con fischio d’inizio alle 15.

Carbone e Pecchia a Coverciano a fine corso (foto Figc)

Carbone e Pecchia a Coverciano (foto Figc)

Carbone-Pecchia, 2° atto e amicizia L’allenatore calabrese torna ad affrontare –  i due, da calciatori, hanno condiviso l’esperienza a Napoli e Como, nelle stagioni ’94-’95 e ’02-’03, oltre ad aver svolto e terminato insieme nel 2012 il corso per allenatori professionisti di prima categoria Uefa Pro – il collega di Formia a cinque anni dall’unico precedente. Il 24 settembre 2011 i due si affrontarono al debutto in serie B, nella gara tra Gubbio e Varese terminata sullo 0-0: Pecchia è l’unico tecnico tra i ventidue del torneo ad aver già conteso i tre punti all’ex Pro Sesto. «Lo conosco molto bene, abbiamo fatto anche delle vacanze insieme. Lui è un valore aggiunto per il Verona, negli ultimi tre anni ha allenato – fu ‘secondo’ di Rafael Benítez – Napoli, Real Madrid e Newcastle. L’esperienza e la bravura di Fabio sono ormai arrivate ad altissimo livello».

Pazzini (foto Francesco Grigolini - Hellas Verona Fc)

Pazzini (foto Francesco Grigolini – Hellas Verona Fc)

L’Hellas Verona può far affidamento su alcuni dei migliori elementi della categoria, con lunga esperienza anche nella massima serie. Si parte dall’esterno destro Eros Pisano, per poi passare al centrocampista Rômulo Souza e soprattutto l’ex attaccante della nazionale Giampaolo Pazzini: sono loro i punti cardine del 4-3-3 scaligero che, tra gli altri, può contare sulle geometrie del talento di scuola Inter Daniel Bessa e su ‘rincalzi’ del calibro di Cherubin, Maresca, Valoti, Ganz, Zuculini e Gómez (gli ultimi due, insieme ad Albertazzi, non convocati per problematiche fisiche). Miglior attacco per i veneti (13 marcature), difesa invece rivedibile fuori dalle mura amiche: finora Bianchetti e compagni hanno sempre incassato reti – a Salerno, Benevento e Ferrara, quattro complessive –  in trasferta. Pazzini il realizzatore più prolifico con 4 gol all’attivo, due dei quali giunti su calcio di rigore nel 2-0 al Frosinone.

Il palermitano Francesco Paolo Saia sarà l’arbitro dell’incontro. Match numero 9 con la Ternana: nei precedenti cinque successi (l’ultimo a Novara) e tre sconfitte, al cospetto di Cesena, Pro Vercelli e, lo scorso aprile, Crotone al ‘Liberati’. Il siciliano sarà assistito da Citro e Margani, quarto ufficiale Marco Piccinini della sezione di Forlì.

Luis Jiménez in rossoverde (foto Ternana Calcio)

Luis Jiménez in rossoverde (foto Ternana Calcio)

Jiménez e la prigionia Intanto uno dei talenti più cristallini ammirati a Terni nell’ultimo ventennio, Luis Antonio Jiménez, in un’intervista concessa al portale goal.com in riferimento al problema legato agli enti terzi proprietari di ‘quote’ di cartellini di giocatori, è tornato sulla sua esperienza rossoverde e, in particolar modo, sulla decisione di procedere con lo svincolo via articolo 17 della Fifa: «Sono arrivato giovanissimo, avevo solo 18 anni, ho fatto un provino con la Ternana ed è andato bene. Da lì è iniziata la mia odissea. In realtà all’inizio fintanto che c’erano Agarini e Capozucca tutto procedeva bene, poi quand’è cambiata proprietà sono nati i primi problemi: avevo molte richieste, andavo sempre in prestito, facevo bene, ma poi tornavo sempre a Terni e ogni volta era sempre la stessa storia. Ricevevo offerte, ma non c’era modo di riuscire a parlare con la società, poi all’ultimo giorno di mercato mi spedivano da qualche parte. L’attesa era snervante. All’Inter avevo fatto bene, infortunio permettendo (strappo al quadricipite, 19 centimetri di ferita, ndr) ed ero convinto che i nerazzurri mi riscattassero dalla comproprietà, anche perché avevo ricevuto rassicurazioni in questo senso dalla società. Invece, Ternana, che nel frattempo era retrocessa in Lega Pro, offre di più alle buste e io mi ritrovo di nuovo a Terni. Dalla Champions alla Lega Pro, potete immaginare come mi sia sentito. E anche quella volta non c’era modo di parlare con nessuno, non avevo un interlocutore, non sapevo cosa ne sarebbe stato di me. Era evidente che non sarei potuto restare in Lega Pro, ma nessuno sembrava preoccuparsene. Come al solito l’ultimo giorno di mercato, finisco a Cesena: facciamo benissimo, ci salviamo contro ogni pronostico, una stagione meravigliosa. A fine anno, però, la solita solfa. Non avevo alternativa all’articolo 17, perché in Italia avevo sì l’offerta del Cesena, ma da Terni non si riusciva ad avere una risposta. Poi l’ultimo giorno arriva l’ok, ma a quel punto io avevo già deciso: mi sono liberato e sono andato via. Tuttavia, se ti avvali dell’articolo 17, puoi solo andare in una squadra di un’altra federazione e, a mercati europei chiusi, ho deciso di andare a Dubai». Quell’articolo 17 di cui, per un breve periodo, si era parlato anche per un attuale sudamericano protagonista a Terni, Felipe Avenatti.

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