Terni: 44enne muore a casa dell’amico. Sospetti su un mix letale

Indaga la polizia sul tragico ritrovamento fatto nella serata di lunedì. La vittima è un uomo di nazionalità tunisina

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Sono in corso indagini da parte dell’autorità giudiziaria ternana in merito alla morte di un cittadino tunisino di 45 anni (M.T. le sue iniziali), trovato senza vita nella tarda serata di lunedì in un’abitazione di via Liutprando, nel quartiere di San Giovanni a Terni. Sul posto si sono portati gli operatori del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 45enne, ospite a casa di un amico e che formalmente risiedeva nella zona nord della città. Con loro anche il personale della questura di Terni per avviare le indagini sull’accaduto ed eseguire i primi rilievi, di concerto con il sostituto procuratore Giorgio Panucci, titolare del fascicolo. La salma di M.T. è stata trasportata all’ospedale di Perugia e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli esami che intenderà eseguire per accertare le cause del decesso. Non una morte violenta o causata da azioni esterne, ma il sospetto è che il 45enne si sia spento dopo aver assunto un mix fatale di alcol e metadone. Dinamica tragica e che richiama – con le dovute differenze – quanto accaduto nella notte fra il 6 e il 7 luglio 2020 ai due giovanissimi ternani Flavio e Gianluca, di appena 16 e 15 anni, trovati senza vita nei loro letti dopo aver assunto metadone e bevande alcoliche. I quel caso le indagini dei carabinieri avevano rapidamente accertato che un ternano – Aldo Maria Romboli – aveva ceduto loro il metadone-killer: da qui l’arresto seguito dalla condanna in primo grado a 7 anni e 2 mesi di reclusione.

Terni, Flavio e Gianluca uccisi dal metadone


«Ennesima vita spezzata»

«Un’ennesima vita spezzata – la nota del capogruppo Pd Francesco Filipponi – per droga nel quartiere San Giovanni, che fa seguito ad un’altra esistenza venuta meno, a seguito di aggressioni e risse. Questa è la città sicura delle destre.  Serve a nostro avviso un piano generale sociale e di messa in sicurezza della città e del territorio. Un piano integrato che muova dall’analisi e dalla conoscenza dei fenomeni, dei fatti e della realtà.  Un piano che metta intorno ad un unico tavolo i diversi attori e soggetti. Occorre un Coordinamemto in capo al Comune con obiettivi, azioni e misure. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori ad iniziare dall’amministrazione comunale.  Chiederemo un incontro al Prefetto, al fine di spiegare la nostra preoccupazione ed avanzare le nostre proposte per invertire la rotta».

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