Terni, 68enne morta: «Disinteresse fa male»

Parlano i familiari della donna travolta un anno fa in via Turati e morta a gennaio: «In tutto questo tempo nulla si è mosso»

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Ad un anno dall’incidente e a poco meno di otto mesi dalla morte, i familiari di Gianna Proietti – la 68enne ternana scomparsa lo scorso 15 gennaio – fanno sentire la propria voce e raccontano come in tutto questo tempo, nulla si sia mosso: «Nessun risarcimento, neppure le scuse. Solo spese e tanti problemi, oltre al dolore. Sembra che della cosa non interessi nulla a nessuno e che le responsabilità di quanto accaduto siano state solo sue».

«Soltanto muri»

I familiari si dicono invece convinti che Gianna – travolta il 4 settembre del 2017 in via Turati da una Fiat 600 condotta da una donna e finita per 16 giorni in coma – sia stata attenta e scrupolosa, «come sempre», nell’attraversare la strada. «Un testimone a bordo di un bus afferma di averla vista attraversare con il rosso – spiegano -. Ma lei, anche quando si era ripresa dopo l’incidente, prima che le sue condizioni precipitassero di nuovo, ci ha sempre detto di essere passata con il verde. Abbiamo poi scoperto che proprio quel semaforo concede ai pedoni soltanto 9 secondi di tempo per andare da una parte all’altra della strada. Un tempo sin troppo breve che abbiamo chiesto al nostro avvocato di verificare, nel contesto dell’azione avviata. Finora – concludono – l’unica certezza è che nulla si sia mosso. Eppure è morta una persona e, finora, abbiamo visto solo muri alzarsi».

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