Terni, al Santa Maria altri ‘mal di pancia’

Polemica presa di posizione di un gruppo di infermieri: «Siamo il ‘motore’ ma ci stiamo spegnendo. Intervengano le istituzioni»

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Che il fronte lavorativo e organizzativo sia piuttosto ‘caldo’, all’ospedale Santa Maria di Terni, è cosa nota. Ma ora, ai ‘mal di pancia’ denunciati da sindacati e medici si aggiunge – su posizioni diverse – quello di un gruppo di infermieri, decisamente scontenti di come stiano andando le cose.

LA REPLICA DELLA DIREZIONE GENERALE

L’appello I lavoratori in questione, una ventina, lanciano una sorta di ‘appello’ alla presidente della Regione Catiuscia Marini e all’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini: «Silenzio, indifferenza e paura – denunciano – accompagnano quotidianamente la vita lavorativa degli infermieri del Santa Maria. Ci sentiamo dire sempre più spesso che siamo il ‘motore’ dell’ospedale, ma questo motore purtroppo si sta spegnendo e senza un intervento delle istituzioni, la situazione rischia di diventare irreversibile».

«ALL’OSPEDALE URGE ‘TERAPIA DI GRUPPO’» – IL CORSIVO DI WALTER PATALOCCO

L’attacco Dopo le premesse, il gruppo di infermieri va all’attacco: «Un tempo il dirigente era dalla nostra parte nel bene e nel male. Ora invece chi ci dirige, si presenta alle riunioni con apparente disponibilità e poi attua decisioni che spesso e volentieri vengono concordate con il personale medico, con la ‘complicità’ della posizione organizzativa di riferimento».

Le responsabilità «Crediamo che le maggiori responsabilità non vadano ascritte al direttore generale – affermano i lavoratori ‘insoddisfatti’ – ma alle scelte del dirigente. Nella nostra azienda ci sono reparti di serie A e di serie B: i primi non rimangono mai senza personale, mentre nei secondi il lavoro deve andare avanti comunque, anche di fronte a carenze e situazioni a dir poco proibitive». Poi, l’attacco ai sindacati: «Lo stato di agitazione dov’è finito? Non sarà che l’imminente rinnovo delle posizioni organizzative spinge al ‘silenzio’? Chiediamo alla presidente della Regione e all’assessore alla sanità di intervenire, perché il ‘motore’ del Santa Maria si sta spegnendo».

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