Terni, alla Cascata commercianti infuriati

Tra terremoto, aumento del prezzo dei biglietti e segnaletica ambigua ci sono sempre meno visitatori. Nonostante le richieste d’aiuto, il Comune non risponde

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di A.V.

«Ma dove dobbiamo andare? Noi vogliamo vedere l’acqua», dicono spaesati tre turisti siciliani. Paziente, una delle commercianti della Cascata delle Marmore, spiega che devono proseguire dritti e che si troveranno all’ingresso del parco. Scene di normale amministrazione. Infatti, la segnaletica, spiegano i proprietari dei negozi del polo a umbriaOn, è solo una delle tante problematiche che si presenta loro ogni giorno.

Il terremoto Non è una situazione semplice quella in cui si trovano i negozianti. Dal 24 agosto, giorno della prima scossa di terremoto che ha messo in ginocchio il centro Italia, i turisti sono diminuiti del 70 per cento. Numeri impressionanti che non interessano solo i turisti singoli, ma anche i gruppi organizzati e le gite scolastiche. I negozi aperti, in una bella e calda giornata di marzo, sono poco più della metà e i turisti che si sono visti in un’intera mattina sono stati circa sette. «In questo periodo c’erano fiumi di persone», spiega una commerciante. «Ora la scena è questa. Noi siamo aperti, ma non passa quasi nessuno. Molti di noi ancora non hanno aperto perché di lavoro non ce n’è, ma le spese dobbiamo pagarle ugualmente. Rispetto agli anni passati, infatti, siamo in ritardo con le aperture».

LA DENUNCIA DEI COMMERCIANTI – VIDEO

I biglietti A rendere le cose ancora più difficili, è l’aumento del prezzo dei biglietti. «Nonostante il Comune sappia qual è la situazione non fa nulla», continua la signora. «Anzi una cosa l’ha fatta, ha aumentato i prezzi dei biglietti. Loro hanno pensato che se la gente è meno, aumentando la tariffa gli incassi dovrebbero livellarsi e dovrebbero avere sempre dei ricavi. Ma non deve essere affrontata così questa situazione. Servono delle iniziative. Gli altri Comuni come Assisi, Cascia, Norcia, tutti posti che hanno risentito del terremoto molto più di noi, hanno pensato delle strategie per reagire, per far tornare i turisti e ci sono riusciti, anche se in minima parte. Domenica la strada era totalmente bloccata. C’era una fiumana di gente che tornava da Norcia per la fiera del tartufo».

 

I pacchetti I commercianti spiegano che gran parte dei visitatori arrivavano alla Cascata dopo aver visitato Cascia, Norcia e altri luoghi dell’Umbria, per questo, secondo loro, sarebbe opportuno che si offrissero dei pacchetti a poco prezzo che comprendono più tappe. «I turisti tornerebbero, fare pacchetti che comportino più luoghi secondo noi sarebbe una strategia vincente. O comunque si potrebbero fare belle iniziative per riportare a fiorire questo luogo: eventi, manifestazioni. Ma deve essere qualcosa che interessi e coinvolga i turisti, non qualcosa che frutta solo al Comune come l’aumento dei prezzi dei biglietti».

La manutenzione «Questo posto, inoltre, andrebbe risistemato. Già le persone che passano dai nostri negozi sono poche a causa delle fioriere che ostruiscono il passaggio. In più si trovano in questo posto spoglio, fatto completamente di cemento, quando in realtà secondo il progetto iniziale doveva essere rivestito di porfido, e trovano le grate che stanno per cedere e la pavimentazione spaccata. Bisogna dare a questo ambiente una parvenza più accogliente. Non parliamo poi dell’interno dei negozi in cui l’umidità è spaventosa».

La segnaletica I tre turisti siciliani hanno spiegato che hanno trovato la Cascata per puro caso. «Per fortuna il getto era aperto e lo abbiamo visto dalla strada», dicono.«Ci sono pochissime indicazioni e spesso spariscono per riapparire molto più avanti sulla strada, quando già hai perso le ‘speranze’. Ma il problema ci sembra che non riguardi solo la strada per arrivarvi. Anche qui la segnaletica è messa a caso, c’è la più totale disorganizzazione. Mi hanno detto di lasciare la macchina davanti alla biglietteria e invece si può parcheggiare molto più vicino». Quello della segnaletica in effetti è un grande problema. I cartelli sono disposti in modo puramente casuale e spesso danno informazioni discordanti e fuorvianti. Ad esempio ce n’è uno che indica la biglietteria in cui però c’è scritto «Ingresso Cascata». Un altro, che dovrebbe indicare sempre la biglietteria, ma indirizza verso il bar ristorante. Altri sono completamente scoloriti. «Venendo dalla biglietteria i turisti non capiscono dove devono andare», dicono i commercianti. «Hanno messo le fioriere per non far passare le macchine, ma così alle persone sembra che il passaggio sia chiuso perciò passano esternamente e noi siamo totalmente tagliati fuori. Già la situazione è difficile perché non viene nessuno, se anche quei pochi che potrebbero acquistare qualcosa non sanno che ci siamo, come facciamo ad andare avanti?».

Occupazione del suolo pubblico «Oltre alla bollette – aggiungono – dobbiamo pagare il suolo pubblico. Ogni anno siamo costretti a fare la stessa trafila, ma quest’anno con la delibera del 2 gennaio il Comune ha introdotto una ‘novità’». Per l’affitto, fino all’anno scorso, si dovevano pagare 100 euro e poi andava fatta la richiesta. Da quest’anno però, solo per fare la richiesta bisogna pagare 150 euro. C’è, allora, chi ha pensato di fare la richiesta permanente che consiste nel rinnovo ogni cinque anni. «Con questa autorizzazione abbiamo più spese iniziali, ma poi risparmiamo per quattro anni. Il problema è che pare non si possa fare. In Comune ci avevano detto che non c’erano problemi, che bastava allegare il disegno del geometra alla richiesta. Ora, invece, hanno detto che questo tipo di autorizzazione la possono fare solo i bar che hanno i tavolini all’esterno».

Le speranze Ai commercianti quindi non rimane altro che sperare in un aiuto da parte del Comune. «Vorremmo che si adoperasse per segnaletica, per aiutare il turista ad arrivare con facilità alla Cascata. Deve aiutarci facendo capire che non ci sono pericoli per il terremoto e deve dare una parvenza più viva a questo luogo, magari organizzando eventi e manifestazioni. Speriamo che ci venga incontro e che ci dia una mano a far andare avanti la Cascata delle Marmore che uno dei pochi luoghi che Terni offre ai visitatori».

Emilio Giacchetti

Il Comune I commercianti ci sperano, fanno proposte, e nonostante qualcuno voglia cedere il negozio, gli altri tengono duro. Ma il Comune non sembra minimamente interessato alle loro disperate richieste di aiuto. umbriaon, allora, ha provato a mandare un messaggino per sapere se l’assessore Emilio Giacchetti avesse qualcosa da dire, ma come va di moda ultimamente le risposte non sono arrivate. Ai commercianti non rimane altro che trovare un modo per aiutarsi da soli.

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