Terni, amministratrice ‘infedele’ a processo

Fissata per il 19 novembre l’udienza preliminare. Parlano gli avvocati dei 200 condomini degli stabili Iclis di viale Rossini

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di F.T.

Una gestione condominiale di sette anni che ha lasciato dietro di sé oltre 800 mila euro di debiti: è quella dell’ex amministratrice del complesso condominiale Iclis di viale Rossini – per un totale di cinque palazzine e 200 famiglie – finita nei guai in seguito alle accurate indagini messe in atto nei mesi scorsi dalla guardia di Finanza di Terni, coordinate dal sostituto procuratore Tullio Cicoria. L’udienza preliminare del procedimento è stata fissata per il prossimo 19 novembre.

Il punto Giovedì mattina i legali che rappresentano i condomini ‘beffati’, molti dei quali anziani, il cui esposto ha dato il via all’indagine che ha portato alla denuncia dell’ex amministratrice per i reati di appropriazione indebita e falsità in scrittura privata, hanno fatto il punto della situazione. Presenti gli avvocati Barbara Poggiani, Mauro Cingolani e il nuovo amministratore condominiale, Bernardino Ottavi.

Perché? «Degli 810 mila euro di debiti maturati dal condominio – ha detto l’avvocato Poggiani -, ben 558 mila sono riferibili alla fornitura di gas. Lecito chiedersi come mai l’ente che fornisce questo servizio, peraltro pubblico, non si sia mai attivato in tutti questi anni, per incassare una somma oggettivamente enorme. Anche su questo punto ci aspettiamo la massima chiarezza dagli inquirenti che hanno operato, va detto, nel migliore dei modi».

Risarcimento danni In sostanza, tutti i condomini – la morosità si attesta ad appena l’1,5% – hanno sempre pagato le quote previste. Somme finite, però, da tutt’altra parte rispetto alle finalità per le quali erano state versate. E ora, oltre al procedimento penale, sull’ex amministratrice incombono anche le cause civili, avviate per ottenere il risarcimento dei danni patiti: «Oltre ad opporci al decreto ingiuntivo di Enel – spiega l’avvocato Cingolani – abbiamo aperto contenziosi nei confronti dell’ex amministratrice, incluse azioni revocatorie per far rientrare nel patrimonio dell’imputata anche i beni già alienati, fra cui auto e immobili».

I consigli L’avvocato Cingolani ha parlato anche in veste di presidente locale dell’Asppi, l’associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari: «L’operato di un amministratore di condominio, oggi, può essere verificato in maniera più capillare, grazie anche alla riforma del 2013 che ha imposto l’apertura di un conto corrente per ciascun condominio amministrato. L’assemblea svolge una funzione di controllo e i dati contabili possono essere verificati trimestralmente. Certo, il rischio in qualche caso rimane, ma alcune accortezze – affidare ad esempio l’incarico a professionisti di provata fiducia, diffidando di preventivi troppo ‘convenienti’ – può aiutare a prevenire situazioni come quella accaduta a Terni».

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