Terni, appalto pulizie: ancora braccio di ferro

Per i sindacati la gara deve essere annullata dal Comune in ‘autotutela’. L’amministrazione la vede diversamente. Fissato un altro ’round’

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Bagarre in commissione

Ancora un rinvio e quindi un nuovo incontro, mercoledì 31 gennaio di fronte alla terza commissione consiliare, per avere una risposta dal Comune di Terni sull’eventuale annullamento (o meno) in ‘autotutela’, della gara che nelle scorse settimane ha portato all’affidamento semestrale dell’appalto per le pulizie degli stabili comunali alla Magika Service.

Attesa una risposta Questo l’esito del faccia a faccia che venerdì mattina, nell’ambito della commissione presieduta da Sandro Piermatti, ha messo nuovamente di fronte sindacati, lavoratori, dirigenza e amministrazione comunale. La richiesta delle sigle è di annullare la gara in ragione della violazione – secondo Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl – del Codice degli appalti. In base alla risposta del Comune, i rappresentanti dei lavoratori decideranno quali ulteriori azioni mettere in atto.

Stefania Finocchio e Leopoldo Di Girolamo

«Autotutela? Parere negativo» Esibendo il parere chiesto ed ottenuto dall’avvocatura comunale sulla possibilità di annullare la gara in ‘autotutela’, il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha spiegato che «c’è un’alta discrezionalità in tal senso e ci è stato detto che non sussistono i presupposti per il ‘riesame’ invocato. Inoltre non si può non tenere conto delle spese risarcitorie a cui si esporrebbe l’ente. In definitiva non ci sono le condizioni formali e il parere legale non ci consente di poter aderire alla richiesta dei sindacati».

«Risolvere con non conformità? Non ci siamo» Matteo Lattanzi della Filcams Cgil ha replicato spiegando come le sigle si attendessero dall’avvocatura «un’analisi completa, che non c’è stata. Restano i dubbi sul criterio del massimo ribasso, senza dimenticare l’articolo 36 – comma b – del Codice degli appalti per quelli ‘sotto soglia’. Ci sono state alcune norme non rispettate e altre non prese in considerazione. La ‘risoluzione’ per non conformità significa non aver centrato il problema. In tal caso il servizio andrebbe affidato alla seconda classificata e, dal punto di vista dei lavoratori, non si risolverebbe nulla. Continuiamo a pensare che la strada da seguire sia quella dell’autotutela: serve riconoscere che c’è stato un errore e basta». Nuovo ’round’ (l’ultimo?) il 31 gennaio.

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