Terni, arresti di ‘Milot’: atti rinviati al Riesame

In seguito al ricorso della procura di Terni contro le scarcerazioni degli albanesi, la Cassazione ha chiesto un nuovo esame

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In nove – otto uomini e una donna, tutti di nazionalità albanese – erano finiti in carcere all’alba del 6 febbraio, arrestati dagli agenti della squadra Mobile di Terni al termine dell’operazione ‘Milot’, dal nome della città di origine della maggior parte dei coinvolti. Un’indagine che aveva portato alla luce l’attività della banda, specializzata in furti in abitazione.

Scarcerati Poi uno alla volta, nel giro di un mese, erano tutti usciti dal carcere. Rimessi in libertà dal tribunale del riesame di Perugia in seguito alle istanze presentate dai legali difensori.

Rinvio Nella tarda serata di martedì la corte di Cassazione ha esaminato il ricorso presentato dalla procura di Terni contro cinque di quelle scarcerazioni, decidendo di rinviare gli atti al tribunale della Libertà per un nuovo e più approfondito esame.

Conseguenze Risultato: i cinque rimangono al momento liberi – visto che l’ordinanza di revoca delle misure cautelari non è stata annullata – e ora il Riesame dovrà argomentare in maniera più approfondita la sua decisione, in base alle motivazioni che fornirà la Cassazione. I cinque sono assistiti, fra gli altri, dagli avvocati Massimo Proietti e Daniela Paccoi di Perugia.

Il legale «Al momento – afferma l’avvocato Proietti – non sussiste alcun rischio immediato di arresto. Per questo motivo possiamo ritenerci soddisfatti, anche sulla base del fatto che il Riesame dovrà probabilmente ampliare la motivazione di una decisione già assunta. Altro aspetto importante è che la procura di Terni non si è opposta al primo ricorso che ho presentato lo scorso 17 marzo. Questo dimostra che quell’impugnazione, base per le successive, ha retto nel contesto di un procedimento tutt’altro che semplice».

L’omicidio Zelli Proprio nel ‘gruppo’ di Milot, secondo gli inquirenti, ci sarebbero almeno quattro persone legate direttamente all’omicidio di Gabriella Zelli Listanti, la 69enne uccisa il 13 gennaio perché aveva scoperto i ladri che stavano svaligiando il suo appartamento di strada Santa Maria Maddalena.

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