Terni: «Autobus pieni e studenti lasciati a piedi»

La protesta della nonna di due studentesse dell’Angeloni: «Da Campomicciolo costrette ad andare a scuola in auto»

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di F.L.

«Le mie nipoti hanno acquistato un abbonamento annuale di BusItalia da 240 euro a testa, sono trascorsi quattro giorni dall’inizio delle lezioni, ma per ora non sono ancora riuscite ad utilizzarlo neanche una volta. Andando avanti così è una spesa inutile, oltre che un grosso disagio». A parlare è la nonna di due studentesse al primo anno del liceo Angeloni di Terni, residenti a Campomicciolo, nei pressi del cimitero. Per loro, arrivare a scuola in tempo di Covid con l’autobus è diventata una corsa ad ostacoli, visto che le misure di distanziamento imposte all’interno dei mezzi stanno provocando problemi nell’utilizzo.

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La vicenda

«La mattina – spiega la donna -, per andare a scuola, potrebbero prendere due linee, o il 7 o l’E624. Il primo però, quando arriva alla fermata, è pieno e dunque neanche si ferma, tira dritto. L’altro invece passa troppo tardi, alle 7,30, mentre le mie nipoti devono entrare in classe alle 8». E così la famiglia delle due ragazze, in queste prime giornate di scuola, è stata costretta ad accompagnarle in auto. «Ci mettiamo 45 minuti per arrivare in via Battisti – continua la signora -. Siamo costretti ad accompagnare anche l’altro figlio, che frequenta le medie alla Marconi e dovrebbe prendere due autobus diversi per arrivarci. Era stato detto che sarebbero state garantite le corse per tutti e invece così non è stato, servirebbe un potenziamento, magari una corsa specifica per gli studenti alle 7.15».

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