Terni, ‘caso Primieri’: nuova mozione di sfiducia per Sara Francescangeli

Il consiglio di lunedì inizia con un’ora d confronto sulle conseguenze della fuoriuscita dell’ormai ex consigliere di AP. Altra bagarre

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di S.F.

Bagarre su Danilo Primieri e il suo futuro nell’assise comunale, c’è una nuova mozione di sfiducia per la presidente del consiglio Sara Francescangeli. Questo l’esito dell’ora di confronto – con tanto di sospensione di mezzo richiesta dall’opposizione – in merito alla fuoriuscita da Alternativa Popolare del consigliere e tutto ciò che ne è scaturito. Si è esposto sul tema anche il sindaco Stefano Bandecchi, giunto in aula nelle battute finale dello scontro politico.

PRIMIERI DICE ADDIO AD ALTERNATIVA POPOLARE

Francescangeli lunedì mattina

Scontro

A dare il là al dibattito è stata la Francescangeli che, in avvio, si è attivata con una lunga cronistoria su ciò che è accaduto dall’11 marzo in avanti. Di mezzo ci sono conferenza di capigruppo, richieste di parere alla segretaria comunale Iole Tommasini e accuse ad alcuni consiglieri di opposizioni: «Cecconi (FdI) ha detto che io e il segretario abbiamo detto fandonie, c’è stato un esposto suo e di Francesco Filipponi (Pd). Calunnioso nei miei confronti». Storia lunga che, al centro dell’attenzione, ha la possibilità o meno di formare un gruppo misto unipersonale. Il nodo è questo. Intorno si è sviluppata tutta la partita politica: «Primieri, ai consiglieri non interessa che le sia riconosciuto l’ingresso nel gruppo misto. Ma che rimanga in III commissione per sottrarre un voto alla maggioranza. Ricordo tuttavia che serve la proporzionalità delle quote e su ciò ho chiesto un parere al ministero. Subisco opposizione politica da nove mesi».

LUGLIO 2023, LA PRIMA ‘SFIDUCIA’

Primieri in aula lunedì mattina

Primieri e il passato

L’ex AP non è rimasto in silenzio e in un breve intervento ha ricordato un paio di cose: «Il gruppo misto con una sola persona è stato fatto nel 2014 con Sandro Piermatti e Giuseppe Aronica segretario generale, poi con Federico Brizi nell’amministrazione 2018-2023 e Giampaolo Giunta segretario generale. Ora si parla di consigliere comunale ‘indipendente’ e che per il misto servono tre consiglieri. C’è qualcosa che non va. Sono stato escluso dalla III commissione e lo ritengo illegittimo perché mi si impedisce di esercitare il mandato». Replica della Francescangeli e, all’apparenza, chiosa finale: «Rimaniamo in attesa del parere del prefetto». La bagarre politica non si è conclusa così.

Il nuovo posizionamento in aula di Primieri

Mozione di sfiducia

Le opposizioni hanno chiesto e ottenuto una sospensione per fare il punto della situazione. Poi al rientro Cinzia Fabrizi (FdI) ha attaccato: «La presidente ha dimostrato ulteriormente che svolge il suo ruolo in modo politico. Non di garanzia. Mozione di sfiducia». La Francescangeli non è rimasta in silenzio: «Sono stata ripetutamente offesa, calunniata e ingiuriata. A Filipponi ho rinnovato la mia fiducia e la mia collaborazione, credo di aver svolto il mandato ricevuto nel modo migliore. Qui c’è un dubbio giuridico e c’è un diritto amministrativo», ha sottolineato sul caso Primieri. Poi altro scontro con Josè Kenny (IpT) e avanti ancora. «Non è vero che nei precedenti trent’anni ci sono state irregolarità nel funzionamento del consiglio, nessun tribunale né la Corte dei conti ha evidenziato mancanze», il breve commento di Francesco Maria Ferranti (FI). Nel contempo arriva in aula Bandecchi. Il risultato è un ulteriore intervento sull’argomento: «Intendiamo rispettare il regolamento e la Francescangeli ha interpretato in modo regolare. Il gruppo minimo è composto da tre persone per lei e il segretario. Non è azione politica perché sennò Kenny era già a casa (il riferimento è alle assenze di fine 2023 in consiglio per motivi di carattere diplomatico, ndr). Primieri ha abbandonato il nostro gruppo, se altri due vanno con lui si fa il gruppo. Non me ne può fregare di meno. Ho offerto lavoro a lui per farlo restare? Vende farine da 30-40 anni e io sono proprietario di Interpan tramite la Cusano. Quindi gli ho detto se vuole lavorare per noi». Si chiude così. Per ora. Magari tra accuse e contrattacchi si passerà alle aule di tribunale.

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