Terni, bici ‘Valentina’: la strada è in salita

Servizio di bike sharing ‘morto’ da mesi. L’assessore Giacchetti: «Colpa di una fattura da 36 mila euro. A breve la ripresa»

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Un servizio rilanciato a gran voce nel febbraio 2013 e, poco dopo, ‘morto’ in un malfunzionamento perenne. E il servizio di bike sharing ‘Valentina’ a Terni si è subito eclissato: «Colpa di una fattura da 36 mila euro», il concetto espresso in estrema sintesi dall’assessore comunale Emilio Giacchetti nello spiegare le ragioni che hanno portato allo stop. Di tempi certi per la ripresa neanche l’ombra, ma in compenso c’è l’annuncio di una possibile ripresa del servizio a stretto giro, «a stralci».

La mappa delle ciclostazioni (2015)

2015, ‘VALENTINA’ SUBITO IN CRISI

La fattura della discordia Ciclostazioni vuote e biciclette in condizioni non proprio splendide, d’altronde senza manutenzione e cura è difficile poter immaginare qualcosa di diverso. Giacchetti lunedì mattina ha fatto il punto della situazione rispondendo – «tranquilli, rivedremo ‘Valentina’ a breve», la battuta d’esordio, un auspicio in realtà – ad un’interrogazione presentanta dai consiglieri del M5S: «La vicenda relativa al malfunzionamento del servizio evidenzia un po’ due aspetti di limite che hanno caratterizzato l’ultimo anno di legislatura. Il contratto con la società ‘Bicincittà’, che ha installato i mezzi e che ne detiene il controllo, ha scontato due elementi di criticità di recente: il primo riguarda una vecchia pendenza – da diversi anni – di natura economica da parte del comune verso la società, una fattura di circa 36 mila euro. Questa cifra il Comune doveva riceverla dal Ministero dei trasporti ed è accaduto con molto ritardo e quindi noi abbiamo potuto pagarla solo venerdì scorso a ‘Bicincittà. Questo fatto è andato a limitare il rapporto contrattuale tra le parti». E nel contempo niente manutenzioni per le biciclette, che «sono state ritirate al 100% dalle relative colonnine durante il periodo invernale».

Marzo 2015, quando le bici c’erano

L’ALLARME NELL’ESTATE 2016: «CHE FINE HA FATTO IL SERVIZIO?»

L’arredo urbano dfIl secondo problema ha riguardato il progetto preliminare presentato da ‘Bicincittà’ per l’installazione dei pannelli sia per pubblico utilizzo che per informazioni di natura pubblicitaria. Il progetto ha trovato difficoltà di approvazione perché c’è stato nello stesso periodo dell’ok per le nuove linee guida per il decoro urbano e dunque si sono presentati vincoli molto più stringenti. Linee guida che andrebbero riviste. Venerdì abbiamo pagato la fattura e quindi stanno riprendendo le manutenzioni »

Emilio Giacchetti

Il ‘dare-avere’ Cash pagato e tutti a lavoro: «Il progetto preliminare di ‘Bicincittà’ si sta ora trasformando – ha proseguito Giacchetti – in progetto esecutivo a stralci, perché da un totale di 50 pannelli siamo partiti con l’approvazione di 15. Permetteremo di fare le manutenzioni e di dare agli uffici comunali il tempo di valutare le caratteristiche urbanistiche, estetiche e cromatiche delle installazioni. Il servizio, in questo modo, potrà essere di nuovo a disposizione tra la primavera e l’estate, seppur a stralci: la società, incaricata di gestire le manutenzioni ordinarie e straordinarie, avrà così la possibilità di avere la contropartita tecnica (un dare/avere, aveva specificato in precedenza, ndr) che è alla base del contratto».

Terni, stralci e conti Per il momento ci sono speranze più che certezze. Tra quest’ultime il pagamento della fattura da 36 mila euro che, secondo Giacchetti, dovrebbe permettere una graduale ripresa del servizio. «Quadro inquietante – ha replicato Federico Pasculli – perché a Terni si parla di progetti a lungo corso e poi si ferma tutto per cose del genere. Una città che aprirà tutto a stralci, come Cardeto: per quel che mi riguarda spero riprenda presto, serve uno sprint. Vedere le postazioni ferme da un anno non è gratificante per nessuno, nemmeno per l’amministrazione comunale». Tutti in attesa.

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