Terni, bimbo abusato: orrore senza fine

Emergono nuovi e raccapriccianti dettagli circa le violenze subite dal piccolo di 6 anni salvato dalla squadra Mobile di Terni

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Costretto a subire abusi sessuali diretti, ad assistere da vicino ai rapporti sessuali fra quella sarebbe la madre – il condizionale è d’obbligo visti i dubbi che verranno sciolti dal test del Dna – e il suo compagno. Maltrattamenti in serie realizzati attraverso un isolamento totale dal mondo esterno, pasti frugali e consumati anche in terra – alla stregua di un animale – e nessun gesto, pur minimo, di affetto.

Gli inquirenti della squadra Mobile

Gli inquirenti della squadra Mobile

In manette Emergono nuovi e raccapriccianti dettagli circa la vicenda del bimbo di 6 anni, costretto a vivere in un inferno fino a quando gli agenti della squadra Mobile di Terni, lo scorso 15 novembre con un blitz in un appartamento di via Gramsci, non hanno arrestato la donna – 25enne prostituta rumena – e l’uomo, connazionale 30enne.

Senza parole Terribili le immagini acquisite dagli inquirenti. In un filmato, dopo l’ennesimo amplesso consumato di fronte al bimbo, l’uomo gli mostra da vicino i genitali della madre. Poi ha con lei un rapporto orale a cui il piccolo assiste, mentre gratta la schiena della donna. In un altro, i tre stanno mangiando quando improvvisamente la coppia inizia a compiere reciproci atti sessuali orali e il bimbo sembra assistere divertito mentre consuma il pasto per terra.

Frustato Gli stessi pasti sono frugali e consumati su un basso tavolino di fronte al divano. Il piccolo trascorre le sue giornate soprattutto in casa, alienato tra punizioni e giochi a contenuto sessuale. In un altro filmato, mentre la madre sta guardando la televisione, si vede l’uomo uscire dalla cucina e colpire ripetutamente, con il proprio pene, il bimbo sulla testa e sul viso. Altre volte viene frustato nudo con un cavo elettrico e lasciato per lunghi periodi chiuso al buio nel ripostiglio.

Violenza sessuale Terribili, per gli stessi inquirenti, le immagini che ritraggono il 30enne che tenta di costringere il piccolo a praticargli un rapporto orale. Il bimbo, alla fine, si ritrae impaurito e l’uomo se ne va nell’altra stanza. Qualche minuto dopo il bambino gli si siede accanto sul divano e lui lo caccia via con uno spintone.

Le perizie Anche la gravità delle conseguenze psico-fisiche subite dal piccolo sarà oggetto dell’incidente probatorio disposto dal gip Federico Bona Galvagno su richiesta del pm Elisabetta Massini. Il tribunale ha incaricato come periti il medico legale Mauro Bacci e la psicologa giuridica, esperta dell’infanzia, Roberta Micoli. L’uomo è difeso dall’avvocato Daniela Paccoi mentre la donna ha un difensore d’ufficio. Curatore speciale del minore è l’avvocato Francesca Carcascio, che ha nominato come perito la dottoressa Elisabetta Proietti Lilla. In aula, per le risultanze degli accertamenti, ci si tornerà il prossimo marzo.

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