Terni, bonifici sviati e 100 mila euro ‘persi’: «La banca risarcisca»

Sentenza del tribunale di Terni dopo il ricorso d’urgenza della Tre Re Srl. Istituto di credito condannato a pagare anche le spese di lite

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di F.T.

Un passo avanti, importante, che però non è stato ancora seguito da quello – la restituizione dell’intera somma da parte della banca Intesa Sanpaolo – che metterebbe fine alla vicenda, almeno quella che vede coinvolta, suo malgrado, la Tre Re Srl di Montecastrilli. Parliamo dei bonifici che, pur effettuati correttamente, hanno preso ‘strade sbagliate’. Casi che, raccontati da umbriaOn, vedono coinvolte almeno tre società del Ternano fra cui la Tre Re che gestice l’Eurospin di Montecastrilli e il cui titolare, lo scorso 22 dicembre, aveva bonificato 100 mila euro su un altro conto societario per pagare gli stipendi al personale. Quei soldi, molto probabilmente a causa di una frode informatica, erano invece finiti ad un soggetto completamente sconosciuto, con conseguente richiesta da parte della società, alla banca presso cui la somma era depositata – la Intesa Sanpaolo -, di riavere indietro l’intero importo.

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La sentenza

Il ‘tira e molla’ legale con l’istituto di credito – che prima aveva riaccreditato la somma e dopo circa tre settimane se l’era ripresa – ha visto un passaggio fondamentale lo scorso 9 febbraio, quando il giudice del tribunale di Terni, Marzia Di Bari, ha deciso – dopo il ricorso cautelare d’urgenza depositato dagli avvocati Francesco Carsili e Giorgio Moricciani per conto della Tre Re Srl – che la banca deve restituire l’intera somma al privato, oltre alle spese di lite. Una decisione che però, finora, non è stata seguita dal versamento degli oltre 100 mila euro dovuti alla Tre Re.

La transazione rifiutata

Prima della sentenza, lo stesso istituto di credito aveva proposto una ‘transazione’ sulla base della restituzione della metà dell’importo bonificato, 50 mila euro, che i legali della Tre Re non hanno però preso in considerazione ritenendola «una bieca provocazione o, peggio, un’offerta di basso profilo». Ciò partendo dal presupposto che alcuna responsabilità era in capo alla società assistita, avendo il titolare effettuato correttamente il bonifico poi ‘sviato’. Ora i due legali sono in attesa delle copie esecutive della sentenza con cui procedere al recupero forzoso del credito. Intanto anche altri, fra colleghi avvocati ed altri ‘beffati’, li hanno contattati per condividere una situazione che, non solo a Terni, sembra riguardare diversi privati. In attesa che anche la magistratura ordinaria completi il proprio lavoro.

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