Terni, è boom eroina anche fra giovanissimi

Una droga che si pensava passata di moda, oggi viene iniettata e fumata anche da minorenni. Parla il responsabile del Serd della Usl2. ‘Crollano’ comunque i casi di overdose

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«Basta che vi fate un giro lungo il Nera in viale Centurini. Lì uno si rende conto di cosa è l’eroina a Terni». Ad un comune lettore di umbriaOn è bastato avvicinarsi qualche volta a quell’area – nascosta ai più e dove il ‘buco’ è una costante – per farsi un’idea di quanto sia allarmante lo spaccio e il consumo di eroina in città. Non l’unico punto, certo, dove i traffici illeciti vanno avanti senza soluzione di continuità. Ce ne sono diversi altri, molto più ‘visibili’ e fatti di rapidi scambi, che parlano di un fenomeno che coinvolge decine di persone, anche giovanissime, che assumono questa storica e al tempo stesso devastante droga, iniettandosela in vena o più semplicemente fumandola.

‘Ritorno di fiamma’

Il recente sequestro – con l’arresto di una coppia di pakistani da parte della squadra Mobile di Terni – di un chilo di eroina che si ritiene destinato al florido mercato locale, dà l’ennesima misura di quanto questa droga sia richiesta, cercata, consumata. Di quanto sia appetibile spacciarla per chi ha scelto di vivere nell’illegalità. A comprarla sono anche minorenni, in un triste ‘ritorno di fiamma’ di una droga che – per certi versi classica negli anni ’70 e ’80 – era un po’ passata di moda. Fino a qualche anno fa, quando – complici anche i bassi costi – è tornata a dominare la scena accanto a cocaina, hashish, marijuana.

«Casi in aumento»

L’ennesima conferma viene dal Serd – il Servizio dipendenze – della Usl Umbria 2 attraverso il proprio responsabile Marco Cuccuini: «Da qualche anno segnaliamo il ritorno di questa droga a prezzi decisamente più bassi – spiega -, con conseguente aumento di chi ne fa uso. Trattiamo molti casi, non solo di tossicodipendenti ‘conclamati’, ma anche di ragazzi a cui cerchiamo di evitare un destino di dipendenza strettamente connesso alla patologia cronico recidivante che caratterizza gli assuntori di eroina. L’uscita dalla dipendenza implica tempi lunghi ed un percorso duro e faticoso che cerchiamo di affrontare insieme all’assistito, con tutto il nostro impegno».

Overdose e morti in netto calo

Un segnale positivo comunque in questo contesto c’è, e riguarda l’anno in corso – il 2019 – rispetto ai casi di overdose: «Abbiamo sin qui riscontrato una riduzione estrema rispetto al passato, non solo delle morti, che nel 2019 non ci sono state, ma anche di overdose». Tali casi – come conferma Cuccuini – sono legati alla purezza della droga, talvolta più elevata – e quindi con maggiori rischi per chi ne fa uso – per dare maggiore ‘piacere’ e quindi creare una dipendenza più stabile fra i consumatori.

Capitolo Fentanyl

Il Fentanyl è un oppiaceo potentissimo, il cui uso in ambito medico – soprattutto in caso di tumori in stadio avanzato – è noto ma che ha finito per diffondersi anche in contesti del tutto illegali. Di recente la morte dello chef italiano Andrea Zamperoni a New York è stata ricondotta a questa temibile sostanza. Una sorta di sostituto economico dell’eroina, ma con effetti altrettanto e forse più devastanti: il semplice contatto con la pelle – la dose minima ritenuta letale per l’uomo è di 2 milligrammi – può condurre in overdose con conseguenze estreme. «In Italia, a differenza degli Usa – osserva Cuccuini – i casi segnalati sono stati relativamente pochi. Ma, certo, bisogna mantenere alta la guardia perché sappiamo bene che il mercato delle droghe si evolve e spesso comporta rischi nuovi e complessi da affrontare».

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