Terni, cade sulla rampa per disabili e si frattura: Comune condannato ‘al 50%’

L’incidente nel febbraio 2018 a causa della pavimentazione sconnessa: riconosciuta la pari responsabilità con l’uomo coinvolto

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di S.F.

Una caduta sulla rampa per persone con disabilità in via Turati, al termine dell’attraversamento pedonale. Con frattura scomposta dell’epifisi distale radio sinistro e di ossa nasali, come diagnosticato al ‘Santa Maria’ di Terni: il fatto è del 1° febbraio 2018 e ha portato alla condanna – riconosciuta la pari responsabilità con l’uomo coinvolto nella vicenda – del Comune di Terni per difetto di custodia. La sentenza della sezione unica civile del tribunale è del 1° luglio scorso ed è stata emessa dal giudice Nicla Michiorri.

La rampa

L’incidente e la testimonianza

L’uomo, con difficoltà deambulatorie per via di una precedente operazione e che necessariamente si doveva spostare con l’aiuto di un bastone, era in via Turati e stava andando verso la fermata dell’autobus sull’altro lato della via quando, in prossimità del civico 25, è caduto sullo scivolo di ‘accompagnamento’ per disabili. Il tutto, secondo il ricorrente, per una «sconnessione della pavimentazione – si legge nel dispositivo – di rivestimento dello scivolo e del bordo della aiuola di erba bagnata adiacente al lato sinistro». Una pavimentazione che «non era segnalata e che creava uno scalino di alcuni centimetri». Atto di citazione contro il Comune e causa istruita con l’ausilio di Ctu e prove testimoniali, mentre all’epoca del fatto intervennero gli agenti della polizia Locale per verbalizzare l’accaduto e gli operatori sanitari del 118 per i soccorsi. Una testimone riferì che «sullo scivolo c’era una crepatura della pavimentazione senza asportazione di parti nonché altre crepature sul marciapiede e sul bordo dello stesso. Non erano rese invisibili dall’erba». In più aggiunse un altro aspetto: «Non mi risulta che queste crepature avessero uno scalino, l’avvallamento è una caratteristica degli scivoli per agevolare i disabili». A difendere gli interessi del ricorrente gli avvocati Attilio Biancifiori e Letizia Coccetta, mentre per il Comune ci ha pensato Francesco Silvi.

L’attraversamento pedonale e la rampa in via Turati

I rilievi

Il tribunale di Terni ha dato atto che la «descrizione della stessa sconnessione presente sullo scivolo, risulta diversa come descritta dall’attore» e che gli scivoli «per disabili hanno una funzione particolare rispetto alla restante pavimentazione stradale, in quanto servono ad assicurare il passaggio agevolato a persone con difficoltà di deambulazione; tale funzione rende necessaria una particolare cura ed attenzione da parte dell’amministrazione». Tra gli elementi presi in considerazione, il fatto che la caduta sia avvenuta su una rampa che deve assicurare la migliore agibilità nel passaggio, «la presenza di disconnessione rilevata dal verbale della polizia Locale che, ai sensi dell’articolo 2051 del codice civile, rende responsabile il Comune di Terni» e «la visibilità della disconnessione». Anche quest’ultima emersa  grazie ai rilievi degli agenti.

Le colpe e la condanna

Il tribunale ha riconosciuto una pari responsabilità del 50% tra danneggiato e Comune, in quanto «la pavimentazione sconnessa risultava visibile». L’amministrazione è stata condannata al pagamento di 7.075 euro più l’esborso per il Ctu e le spese di lite. L’uomo aveva invece richiesto la piena responsabilità del Comune in quanto «tenuto a garantire la circolazione dei pedoni e dei veicoli in condizioni di sicurezza attraverso la regolare manutenzione della strada e delle aree limitrofe», con risarcimento complessivo di danni – patrimoniali e non – per un totale di oltre 46 mila 700 euro. In sostanza da un lato il Comune avrebbe dovuto curare meglio la rampa a livello di manutenzione, dall’altro una maggiore attenzione da parte dell’uomo non sarebbe guastata.

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