Via Urbinati Terni, ancora niente gara. Ok a piano lavori pubblici

Via libera dell’esecutivo al programma triennale 2022-2024: per l’anno in corso semaforo verde ad opere per oltre 67 milioni. C’è anche il problematico cantiere

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Nuova gara nel 2022 e circa dieci mesi di lavoro per il completamento di uno dei cantiere più ‘disordinati’, complicati e problematici dell’ultimo decennio – e oltre in realtà visto che il progetto esecutivo originario fu approvato nel 2010 – a  Terni. Si parla del collegamento via Urbinati-strada Santa Maria Maddalena, inserita dal Comune nel piano triennale dei lavori pubblici 2022-2024 con riferimento all’anno in corso. I residenti aspettano da troppo tempo lo sblocco dell’impasse dopo la risoluzione del gennaio 2021 con la Edilwal, quasi un anno e mezzo fa.

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Ok al piano triennale per oltre 67 milioni

Della bretella ne torna a parlare l’esecutivo Latini in seguito ad un atto approvato mercoledì mattina: la giunta ha dato il via libera all’adozione del programma triennale dei lavori pubblici con elenco annuale a corredo. In particolare – viene specificato – per il 2022 «sono stati programmati interventi per un totale di oltre 67 milioni di euro, che comprendono quelli finanziati con il Pnrr, con Agenda Urbana Por Fesr, con il Piano periferie, con entrate vincolate ministeriali. Tra gli interventi in programma, considerando solo quelli con una previsione di spesa oltre il milione di euro: la bretella di Ast-San Carlo; la ristrutturazione del teatro Verdi; la ristrutturazione dell’ex auditorium del Carmine; gli interventi su Largo Cairoli; la realizzazione della pista ciclabile via Bramante-Borgo Rivo; l’adeguamento del complesso scolastico Le Grazie; la realizzazione dell’infrastruttura per la distribuzione e lo stoccaggio dell’idrogeno per il trasporto pubblico locale; il sottopasso pedonale di via Aroldi e le opere infrastrutturali a servizio dell’area del PalaTerni; la bretella di via Urbinati; il consolidamento dell’area sinistra idraulica della Cascata delle Marmore; il completamento del consolidamento della parete rocciosa e delle mura di Papigno; la riqualificazione dei campi da gioco nei quartieri; la riqualificazione dei giardini di via Lungonera e viale Brenta; il completamento del consolidamento delle pareti rocciose di Cesi e delle pendici rocciose in Valserra ed il completamento del parcheggio di via Proietti Divi».

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La manutenzione e il degrado

Tra i tanti problemi segnalati – d’altronde il cantiere è in un punto molto visibile, è a pochi passi dall’ospedale Santa Maria – c’è, al netto del lungo stallo per la ripresa, anche lo stato manutentivo dell’area: recinzioni fatiscenti e cordoli divelti, ma soprattutto il verde invadente che, giocoforza, con il passare del tempo aumenta. C’è poi qualche incivile che ci getta rifiuti. C’è da metterci mano per bene. «La maggior parte dei progetti – la critica di Alessandro Gentiletti di Senso Civico – di cui si vantano, va detto, vengono dal passato e se oggi sono avviati è merito dei fondi del Pnrr, che l’amministrazione non ha saputo intercettare per un ripensamento delle infrastrutture della città, ma li ha utilizzati per supplire all’incapacità di reperire risorse. Non avendo una visione di città e una idea di sviluppo, in fretta e furia ha tirato fuori dal cassetto tutto quello che ci ha trovato. Tanto c’è sempre la scusa del dissesto. Per le infrastrutture per i bus ad idrogeno, invece, i fondi del progetto sono ministeriali. Detto per inciso, anche io, benché opposizione, ho votato la variazione di bilancio, prendendomi questa responsabilità anche politica. Mi piacerebbe piuttoso sapere quando finalmente ci occuperemo di riqualificare l’edilizia popolare e di realizzare immobili per le tante famiglie numerose in lista di attesa. Anche li i soldi ci sono, ma ad oggi non sono stati ancora sbloccati. Quanto dovranno aspettare ancora le famiglie ternane?».

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