Terni, caso ‘Aula verde’ risolto: pace fatta

La mediazione dell’assesore Stefano Bucari risolve la querelle: tutti alla XX settembre, con due nuovi laboratori e cablaggio di rete

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La vicenda ha tenuto banco per un bel po’, intrecciandosi con le tante polemiche che hanno caratterizzato le storie relative alle scuole ternane. Ma, alla fine, una soluzione che ha messo d’accordo tutti – e che pemetterà ai 36 bambini dell’Aula verde di condividere, ovviamente dal prossimo anno scolastico, lo stesso plesso scolastico con quelli della XX settembre – è stata trovata.

Stefano Bucari

Stefano Bucari

Il vertice A mettere tutti intorno ad un tavolo – la dirigente scolastica Isabella Olimpieri e i rappresentanti della XX settembre, con quelli dell’Aula verde – è stato l’assessore Stefano Bucari che, raggiunto telefonicamente da umbriaOn, prima chiede di essere richiamato – «scusi, ma sono in riunione» – ma poco dopo risponde con un tono che fa subito capire che la cosa è andata a posto.

La mediazione «Stavamo chiarendo gli ultimi aspetti – spiega infatti l’assessore – ma credo proprio di poter dire che, grazie alla buona volontà mostrata da tutti, siamo riusciti a raggiungere un accordo che, credo, permetterà ai bambini, perché questa è la cosa a cui tenevo di più, di proseguire nei percorsi formativi e di crescita scelti, di farlo in assoluta sicurezza e di rasserenare gli animi di tutti».

La scuola Montessori

La scuola Montessori

Internet In pratica il problema sul quale ci si era impantanati era relativo all’utilizzo, proposto dal Comune, di un locale al piano interrato del plesso scolastico, che sarà diviso in due, così da ottenere altrettanti laboratori, che erano stati proposti per l’utilizzo, lasciando spazio per l’Aula verde: «Ma la dirigente scolastica ci ha fatto giustamente notare – spiega Bucari – che quegli spazi non sono attualmente raggiunti da servizi informatici, per i quali peraltro la scuola ha ottenuto un finanziamento europeo» e questo, ovviamente, alla professoressa Olimpieri non stava bene.

Cosa si farà Per superare le resistenze, allora, «forte dello spirito di collaborazione già incassato dai tecnici comunali – racconta l’assessore – ho proposto che sia il Comune a farsi carico dei lavori necessari per il cablaggio di quei locale al piano interrato, garantendo così la prosecuzione dell’esperienza di informatizzazione che la scuola porta avanti con successo». E questo ha sbloccato la situazione.

La divisione Dal prossimo anno scolascito, quindi, quella scuola ospiterà «esperienze didattiche diverse, ma che finalmente potranno convivere sotto uno stesso tetto – dice Bucari – ma potendo contare su ingressi indipendenti, laboratori attrezzati e ambienti adeguati. Chissà che, poi, non inventino anche forme di collaborazione creativa importanti».

I fondi Per i lavori da svolgere, però, non si potranno utilizzare i fondi già stanziati: 55 mila euro per i bagni e 125 mila per altri lavori alla ‘Brin’; 75 mila euro per quelli da utilizzare èer altre opere alla XX settembre: «Sarà necessario approntare un emendamento da proporre al consiglio comunale in sede di discussione del bilancio preventivo – conferma Bucari – ma i tecnici sono già al lavoro per quantificare la somma necessaria».

Il Pd Una sponda, l’assessore la trova subito all’interno del gruppo consiliare del Partito Democratico: «Adesso che si è riusciti a trovare una soluzione gradita a tutte le componenti e che soprattutto fa il bene dei bambini – spiega il consigliere comunale Michele Pennoni – non si potrà che convenire sulla necessità di trovare i fondi necessari attraverso l’emendamento, magari partendo da quello relativo al ‘Briccialdi’, che verrà presentato in aula. A nome del Pd, intanto, credo di poter esprimere apprezzamento per il lavoro dell’assessore e dei suoi collaboratori, ma anche di dover ringraziare i rappresentanti delle scuole per la volontà di collaborazione dimostrata. Ora la palla passa ai tecnici, ai quali non possiamo che chiedere di essere celeri nel lavoro di progettazione, così di mettere i piccoli in condizione di poter utilizzare i locali fin dall’inizio del prossimo anno scolastico».

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