Terni, Collerolletta-bis: Salus festeggia

La Srl guidata da Sandro Corsi si è aggiudicata all’asta le autorizzazioni e la struttura. E sabato è stata inaugurata la nuova gestione

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Sandro Corsi e Leopoldo Di Girolamo

Conquistata a colpi di aste – quella vinta al Mise per le autorizzazioni e l’altra, al tribunale di Terni, per la struttura – la residenza sanitaria assistenziale di Collerolletta è da tempo passata definitivamente nelle mani della Salus Umbria Terni Srl di cui Sandro Corsi è presidente. E sabato mattina si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della nuova gestione della ‘casa di riposo’ che conta 90 posti letto residenziali e 20 ‘diurni’.

L’iter Le autorizzazioni erano state acquisite, attraverso la gara che aveva visto in campo la Salus e l’Auxilium, dalla liquidazione dell’ex Aidas – gestita dal commissario Marcella Galvani, nominata dal Mise – mentre la struttura era stata assegnata all’asta, valore 4 milioni di euro, dal tribunale di Terni. Sessanta delle lavoratrici ex Aidas sono state assorbite dalla nuova gestione, a cui si sono aggiunte circa dieci operatrici della Salus Srl.

Taglio del nastro

«Grazie a chi ha resistito» «In realtà non si tratta di un’inaugurazione – ha detto Sandro Corsi – perché l’attività di Collerolletta non si è mai interrotta grazie alla disponibilità delle lavoratrici ex Aidas che, pur arrivando a non percepire anche tredici mensilità, hanno continuato ad operare assicurando servizi importanti che si possono garantire solo se si ha una vocazione. La residenza per anziani rappresenta l’estrema ratio per tante famiglie, ma ha senso se i servizi sono adeguati e se è come una ‘famiglia’. Dobbiamo ringraziare la commissaria liquidatrice dell’Aidas nominata dal ministero, Marcella Galvani, e la sua equipe perché hanno saputo venire a capo di tante problematiche legate in primis alla presenza di numerosi lavoratori nella struttura e di uno stato passivo consistente». Corsi ha poi passato la parola al sindaco Leopoldo Di Girolamo, «una brava persona che merita il nostro sostegno».

La struttura

«Struttura che resta alla città» «Questa struttura – ha detto il primo cittadino – ha alle spalle un percorso lungo e travagliato. Dopo le vicissitudini di Aidas, il rischio ‘incompiuta’ era concreto. Ma la commissaria nominata dal Mise ha condotto un lavoro eccellente, concluso con la gara che ha assegnato le autorizzazioni. Questa realtà resta alla città ed è all’avanguardia rispetto ad altre perché elaborata e costruita (presenti anche l’architetto Bruno Manciucca e l’ingegnere Andrea Carducci che hanno curato la progettazione, ndR) tenendo conto di tutti i requisiti di vivibilità e di qualità che un servizio del genere impone. Ognuno di noi ha persone anziane in famiglia e arriva il momento in cui non si è più in grado di garantire loro, direttamente, ciò di cui hanno bisogno. Portarli qui è una scelta dolorosa di cui spesso ci sentiamo in colpa, ma residenze come questa rendono tutto meno difficile. Grazie anche alle lavoratrici, che non a caso sono tutte donne, perché hanno una capacità innata di prendersi cura degli altri».

Gli interventi A seguire hanno preso la parola Alessandro Rossi dell’Associazione I Pagliacci («noi operiamo soprattutto con i bambini ma questa realtà ci ha già visti in campo e torneremo sicuramente per organizzare nuove iniziative, anche gli stessi bimbi come protagonisti»), Maria Grazia Proietti della Comunità di Sant’Egidio («attraverso il nostro impegno, cerchiamo di essere un ponte con l’esterno, fatto di affetto e voglia di stare insieme grazie anche a quel clima di amicizia che si è venuto a creare nel tempo») e don Luca Andreani («questo luogo dimostra come l’alleanza dell’amore sia più forte di qualsiasi individualismo, perché per vivere dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri, senza che nessuno faccia da padrone»).

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