Terni: con la pistola al Centro Salute Usl. Indagini in corso

L’episodio è accaduto giovedì pomeriggio. Situazione di tensione per il personale e le operatrici

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Sono in corso indagini da parte della polizia di Stato, in particolare della squadra Mobile della questura di Terni, su quanto accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì, intorno alle 18.30, presso il distretto sanitario – centro salute ‘Ferriera’ di via Giovanni XXIII, nel quartiere Italia. Un uomo sulla sessantina e dall’aspetto trasandato, con un paio di ciabatte ai piedi, si è presentato alle operatrici – fra cui un’infermiera 25enne – che stavano rientrando nella sede dopo il turno pomeridiano. In mano, è stato riferito, aveva una pistola – probabilmente un’arma giocattolo – e lamentava di essere stato disturbato. In particolare il soggetto avrebbe chiesto se erano state loro a suonare al suo campanello di casa per vendere dei materassi. Le operatrici si sono subito ‘rintanate’ nella sede Usl2 e hanno chiamato la polizia. Nei loro confronti, si apprende, non ci sarebbero state minacce né altri gesti di tenore simile, ma certo, la paura è stata tanta. Il soggetto si sarebbe poi dileguato prima dell’arrivo della polizia di Stato sul posto. La prima ipotesi è che si tratti di una persona di nazionalità italiana, che vive in zona e forse ‘problematica’. In questo senso il lavoro degli inquirenti va avanti per accertare ogni dettaglio dell’inquietante episodio. L’accaduto non ha fatto altro che aumentare un clima di tensione che periodicamente torna a galla, con episodi più e meno significativi ma tali da ingenerare nel personale del centro salute una certa preoccupazione. Non è infatti una novità che si debbano confrontare quasi quotidianamente con persone a cui fornire una risposta, i servizi o una semplice assistenza, è a volte problematico. Non solo. La questione-sicurezza attiene anche atti vandalici e tentativi di furto, come quello compiuto la notte del sabato prima di Pasqua quando qualcuno ha cercato di introdursi nei locali del centro salute, forzando la porta. Il tentativo è andato a vuoto ma i danni ci sono stati. E la situazione non sembra la migliore possibile.

L’Opi di Terni «vicino a tutti i professionisti della sanità vittime di violenza sul lavoro»

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