Terni, Corte d’appello ‘cancella’ 37 anni di reclusione per droga

Tre persone coinvolte nella maxi indagine ‘Daku’ non potevano essere giudicate con giudizio immediato in quanto latitanti

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Le condanne, quindici in tutto, con le modalità del giudizio immediato, risalgono all’aprile del 2018. Una sentenza emessa dal tribunale di Terni in composizione collegiale, relativa ai soggetti coinvolti nella maxi indagine antidroga ‘Daku’ della squadra Mobile di Terni, emersa fra il 2011 e il 2012 con 19 arresti. I complessivi 110 anni di reclusione hanno spinto i legali difensori dei condannati ad impugnare quella sentenza in appello e venerdì i giudici della corte d’appello di Perugia hanno annullato tre condanne, tutte relative ad imputati di nazionalità albanese, per un ammontare di 37 anni di reclusione e 235 mila euro di multe. Gli atti sono stati così rinviati alla procura di Terni che dovrà istruire un nuovo procedimento penale a carico dei tre che, nelle previsioni, potrebbe riunirsi con l’appello relativo a tutti gli altri ricorrenti, nell’udienza già fissata per il 16 settembre del 2022. Ovviamente soddisfatti i legali difensori dei tre, gli avvocati Francesco Mattiangeli, Marco Francescangeli e Daniela Paccoi. L’annullamento sarebbe legato al fatto che i tre non potevano essere giudicati con le modalità del giudizio immediato in quanto latitanti al tempo del primo processo. «La stessa Cassazione – afferma l’avvocato Francescangeli – lo ha chiarito in termini estremamente lineari». Per l’avvocato Mattiangeli quella dell’appello è «una sentenza corretta, tecnicamente ineccepibile».

Terni, sentenza Daku: condanne per 110 anni

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