Terni, crisi idrica: «’Solo’ cattivo odore»

Il sindaco: «Emergenza che ha messo a dura prova tutti noi». La Sii: «Liberati solfiti. Stiamo indagando sulla fornitura di filtri»

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Quella vissuta a Terni nelle giornate comprese tra sabato e lunedì stata,  ha detto il sindaco Di Girolamo, una «emergenza che ha messo a dura prova tutti noi. Ringrazio per primi i cittadini delle zone interessate che in quasi tre giorni di disagi importanti hanno mostrato collaborazione e forte senso di responsabilità». 

Il resoconto «Il 29 mattina – ha ripercorso la storia il sindaco Di Girolamo – si sono iniziate a manifestare, da parte dei cittadini con telefonate alla polizia locale, all’Asm e alla Sii, segnalazioni di acqua maleodorante con odore sulfureo. Un tecnico Asm che vive in zona ha prelevato anche un campione di acqua e l’ha portato in azienda. Quindici minuti dopo la segnalazione gli addetti Asm ha raggiunto il campo pozzi, attivando con la Sii tutte le manovre di messa in sicurezza degli impianti e delle erogazioni. In quel momento sono partiti i prelievi sia nella parte di adduzione che in quella di erogazione finale per i successivi esami».

Le autobotti

La Usl Nel frattempo, ha detto Di Girolamo, «era stata allertata anche la Usl 2 che, attraverso un’ispezione, ha accertato l’esistenza del problema ed alle 13.46 ci ha trasmesso una comunicazione di ‘non conformità’», ma qui il sindaco ha fatto una precisazione: «Se c’è qualcosa che non è nella norma, ciò non vuol dire che l’acqua non sia potabile, ma in base alla legge e per precauzione si deve emettere un’ordinanza a tutela della salute pubblica». Intanto «sono proseguiti i prelievi fino al giorno 30. Il primo esame della Sii già ipotizzava un difetto di funzionamento di uno dei due filtri ai carboni attivi del campo pozzi di Fontana di Polo, presenti per intercettare il tetracloroetilene (prima fonte di inquinamento idrico della Conca, ndR). Ciò considerando anche che l’acqua passata attraverso l’altro filtro, non aveva cattivo odore».

‘Picco’ anomalo Quasi tutti gli esami, ha spiegato Di Girolamo, «hanno dato esito negativo: solo il primo esame fatto in prossimità del filtro numero 1 ha mostrato un picco anomalo per la presenza di solfiti, sostanze usate come antiossidanti nelle carni e nei vini». In pratica si è trattato di una presenza di acido solforico «che ha dato questo odore di uova marce e la particolarità di questa sostanza è che inizia a manifestare odore in concentrazioni 10 mila volte inferiori rispetto a quelle di tossicità».

Leopoldo Di Girolamo, sindaco

«Tutto in regola» Avuta dalla Usl la comunicazione che i test iniziali e di conferma erano negativi, «abbiamo emesso l’ordinanza di revoca. Naturalmente abbiamo cercato di comunicare al massimo sia la prima che la seconda ordinanza ai cittadini, in un’area molto estesa e che conta oltre 30 mila abitanti e 20 mila utenze collegate, tramite i media, il passaggio di mezzi con altoparlanti e l’affissione dell’ordinanza sintetica in diversi punti del territorio. Oltre ciò, sabato pomeriggio sono stati collocati serbatoi e autobotti per garantire l’acqua ai cittadini».

I ringraziamenti Il sindaco ha anche voluto dire grazie «all’ufficio salute pubblica del Comune, la polizia Locale che ha sopportato un impegno molto articolato dovuto al sovrapporsi di eventi che hanno richiesto la loro presenza, la Protezione Civile che ha coadiuvato i nostri uffici in tutto il lavoro di comunicazione che è stato fatto, la Sii che ha attuato tutte le procedure di messa in sicurezza che hanno consentito di intervenire in tempi relativamente brevi, l’Asm che ha effettuato analisi in continuo per avere dati certi e in tempi celeri, l’Usl 2 che ha fornito le indicazioni per l’adozione delle ordinanze e l’Arpa che ha coadiuvato il percorso di verifica».

Paolo Rueca, direttore SII

Sii Ringraziamenti ai quali si aggiungono quelli del direttore generale di Sii, Paolo Rueca: «Ringrazio i cittadini per aver sopportato questo disagio andato avanti due giorni e mezzo. La ‘squadra’ fatta di enti e istituzioni è riuscita ad attuare tutte le contromisure necessarie in un tempo che, a fronte di emergenze del genere, può essere definito breve». Poi la spiegazione: «Il campo pozzi di Fontana di Polo è uno dei due centri idrici più importanti della provincia. Undici pozzi che portano nel complesso circa 120 litri al secondo. I tecnici hanno iniziato a mettere in sicurezza l’impianto, dopo aver capito ed eliminato il problema, ‘clorando’ gli impianti e scaricando gli stessi. Da subito il monitoraggio dei parametri chimici e micro biologici non ha evidenziato contaminazioni e in questo senso ci siamo subito tranquillizzati. Abbiamo cercato di evitare disagi con un numero sufficiente di autobotti dislocate in punti strategici di Terni nord. È stato un evento straordinario sia per come si è generato che per l’effetto dovuto. Ma le analisi finali su due serie di campionamenti fra sabato e domenica, hanno escluso contaminazioni. L’acquedotto si può chiudere – con operazioni piuttosto complesse – in presenza di un inquinante che comporta un serio pericolo per i cittadini e in questo caso posso dire che l’acqua è sempre stata potabile. La Usl ha correttamente richiesto l’ordinanza, a titolo cautelativo».

LA VERSIONE DI PAOLO RUECA (SII) – L’INTERVISTA

Com’è possibile che in impianti così importanti non vi sia un qualche meccanismo che al di là delle telefonate dei cittadini, possa far scattare l’emergenza?
Rueca: «Ad oggi un controllo su eventi odorigeni non esiste. Abbiamo già dei parametri di controllo sugli impianti di distribuzione su Ph ed altri elementi primari, e i dati erano negativi. Tecnicamente non sono al corrente di controlli specifici per problemi odorigeni e gli impianti idrici sono una componente di un servizio pubblico altamente sensibile, anche per ‘attacchi chimici’, ma abbiamo telecamere, allarmi e sistemi per difenderci da eventuali ‘sabotaggi’. L’evento che si è verificato non mi è mai capitato in 25 anni di lavoro. Molte volte la telefonata dell’utente è la prima forma di controllo. Possiamo migliorare ma posso dire che l’acqua è sempre stata potabile. L’impianto di Fontana di Polo è stato oggetto di manutenzione alcuni giorni prima con la sostituzione di filtri ai carboni attivi. Nel ‘cambio’ c’è stata forse qualche procedura non correttamente eseguita da parte del fornitore e questo lo stiamo verificando, perché non vogliamo ipotizzare responsabilità senza averne certezza».

Escludete che vi siano state conseguenze di carattere medico-sanitario?
Di Girolamo: «Sappiamo, da lunedì sera, che l’acqua è comunque stata potabile per tutto il periodo di sospensione. Detto ciò, non abbiamo avuto segnalazioni dalla Usl e dell’Azienda Ospedaliera, a cui sabato si sono comunque rivolti alcuni cittadini per accertare eventuali malesseri. Tutto ci fa escludere la sussistenza di problemi sanitari. In questo periodo, anche per i cambi repentini di temperature, c’è un’epidemia di gastroenterite virale ma questa è un’altra questione indipendente dall’acqua».

Temete richieste risarcimento danne da parte di esercizi commerciali della zona di Terni nord?
Rueca: «Con il McDonald’s chiuso due giorni, così come altri esercizi privati, ci aspettiamo rivalse dal punto di vista dei mancati incassi. Ora stiamo verificando il comportamento del nostro fornitore e forse verrà emanata una messa in mora. Ci sono dettagli della fornitura che non ci convincono. Siamo pronti ad affrontare qualsiasi azione legale, come è normale che sia, nella consapevolezza di aver agito correttamente».

Vi sentite di escludere il dolo per ciò che è accaduto? Sono già partiti esposti o segnalazioni da parte della Sii?
Rueca: «Non abbiamo preso in considerazione questa ipotesi. L’impianto è allarmato e controllato. Puntiamo piuttosto alla verifica della fornitura di filtri che i tecnici hanno finito di installare nella giornata di venerdì, quella precedente il problema».

Stefano Tirinzi, ASM

Asm Così Stefano Tirinzi di Asm sull’emergenza idrica: «Il nostro personale, come prima cosa, ha cercato di mettere in sicurezza l’intero impianto e ciò è avvenuto in tempi brevissimi. Abbiamo individuato subito la causa del cattivo odore e credo di poter dire che già intorno alle 12 di sabato la problematica era stata superata. Ma i tempi sono stati più lunghi perché ci sono le analisi doveva essere fatte e, per alcuni aspetti batteriologici, queste durano anche 24 ore. Un’attesa fisiologica ma abbiamo cercato di dare la massima disponibilità, nonostante i giorni festivi: il personale Asm è rientrato in servizio mettendosi a disposizione per le esigenze concrete che si sono verificate. Quattro persone h 24 hanno risposto alle chiamate dei cittadini per fornire le informazioni richieste e, nel complesso, la risposta dell’azienda è stata adeguata».

Federico Pasculli

«Convocare la commissione garanzia e controllo» «A seguito delle numerose segnalazioni ricevute dai cittadini che hanno lamentato evidenti carenze nelle fasi di gestione dell’emergenza seguita al guasto relativo ai filtri del centro idrico di Fontana di Polo, richiederò con con urgenza la convocazione della IV commissione di garanzia e controllo per fare luce sui fatti relativi alla crisi idrica scaturita nella zona di Terni nord nella giornata del 29 aprile e che ha coinvolto 30mila cittadini che avrebbero segnalato il guasto diverse ore prima dell’ordinanza del sindaco». Così il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Federico Pasculli, presidente della stessa commissione: «L’organismo verifica la corretta e tempestiva informazione dei cittadini da parte dell’ente e in quella sede riteniamo necessario che, oltre alla partecipazione dei rappresentanti del servizio idrico, siano presenti anche il sindaco e l’assessore preposto all’ambiente, in modo tale che potremo chiarire la correttezza e l’efficacia delle procedure attuate. Mi auguro di ricevere una risposta affermativa a questa convocazione da tutte le parti interessate – conclude Pasculli – per poter stabilire con urgenza la data della commissione, convinto che gli stessi commissari della converranno con me che questo non solo è un atto dovuto ma necessario».

Francesco Filipponi

«Sindaco riferisca in consiglio» «Abbiamo richiesto al sindaco e al presidente del consiglio comunale che nella prossima seduta di mercoledì 3 maggio venga fornita una dettagliata informativa sulle cause delle criticità riscontrate per l’acqua potabile della parte nord della città di Terni e di zone del comune di San Gemini, sugli interventi effettuati, sui sistemi di monitoraggio, controllo ed informazione». Lo hanno scritto in una nota congiunta il presidente del gruppo consiliare del Pd a palazzo Spada, Andrea Cavicchioli, e il consigliere ‘Dem’ Francesco Filipponi. «È necessario – affermano Cavicchioli e Filipponi – che vengano attivate tutte le forme di risarcimento per i danni subiti dalle attività economiche e per i cittadini delle zone interessate e che si chiarisca in maniera inequivocabile, per le doverose garanzie di tutela generale, quali forme di verifica costante e permanente della qualità dell’acqua potabile sono attuate e, in caso di carenze, quali provvedimenti verranno adottati per evitare ed in ogni caso prevenire problemi come quelli riscontrati nell’occasione. All’esito dell’informativa del sindaco – concludono i due consiglieri comunali – presenteremo un atto all’assemblea per specifici impegni dell’amministrazione anche per le iniziative da intraprendere nei confronti del Sii, della Usl 2, dell’Arpa e dell’Asm».

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