Terni e inceneritori: «Siamo sudditi»

Lo scrittore e attivista Erri De Luca all’iniziativa organizzata da Rifondazione Comunista: «Recuperare la statura e il diritto di essere cittadini di una comunità»

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di Fra.Tor.

Dopo l’assemblea pubblica di sabato, Rifondazione Comunista ha organizzato un altro incontro – lunedì pomeriggio al teatro Secci di Terni – sull’emergenza ambiente. ‘Inceneriti. Quando il guadagno brucia la salute’, è stato il tema dell’incontro che ha visto la presenza dello scrittore e attivista Erri De Luca.

Terni Erri De Luca inceneritori (2)La storia A fare ‘gli onori di casa’, in un teatro affollato, è stato Federico Piccirillo, della commissione ambiente Prc Terni, che ha tracciato un po’ la storia dell’incenerimento a Terni. Dal primo inceneritore dell’Asm, entrato in funzione dalla metà degli anni settanta, passando per il secondo impianto, di proprietà della società Printer, sino al terzo inceneritore, di proprietà della società Acea. Piccirillo ha ricordato anche l’inchiesta della magistratura per quanto riguarda l’impianto di Asm ed è arrivato ad oggi, al ‘Decreto sblocca Italia’. Lo spazio, però, è stato subito lasciato alle considerazioni dello scrittore.

L’INTERVISTA AD ERRI DE LUCA – IL VIDEO

I problemi «In questi anni si è drasticamente trasformato il rapporto tra le autorità e i cittadini. La Costituzione italiana, che teneva insieme le fibre, si è maledettamente modificata», ha esordito Erri De Luca. «Non siamo più cittadini, ma clienti di un’azienda che abusa del cittadino e lo tratta da ‘suddito’. E non c’è resistenza. Il ‘suddito’ si sente isolato, solo e indifeso. Vive nella più totale disinformazione sulla qualità della vita. Ad esempio, gli viene detto che l’età media degli italiani è più lunga, ma non gli viene detto che si è ridotta l’età media della vita sana. Quindi viviamo di più, certo, ma peggio di prima. Questa intossicazione ci rende fragili, deboli. E ci costringe a dar fondo ai nostri risparmi per curarci e sopravvivere».

Terni Erri De Luca (3)Le possibili soluzioni «Siamo una generazione sperimentale», ha esclamato De Luca. «Sulla nostra pelle stanno sperimentando quanto grado di tossicità possiamo sopportare e credo che le generazioni successive, sulla base dei valori accumulati nella nostra vita, dovranno indispensabilmente prendere dei provvedimenti. Le polveri sottili non vengono calcolate e stanno peggiorando, di molto, la salute pubblica di questo Paese». La soluzione a queste ed altre problematiche, per Erri De Luca, «può essere solo la messa al centro della vita pubblica e politica del cittadino. Bisogna recuperare la statura e il diritto di essere cittadini di una comunità. Bisogna reagire caso per caso, facendo valere le ragioni della nostra legittima difesa. Perché di questo si tratta. Non c’è da fare nessuna rivoluzione. Altrimenti non ce la caveremo molto facilmente contro un’autorità che se ne frega».

 

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