Terni, è Valentino Lippi l’uomo ucciso dal treno

Il 60enne ternano, vittima del tragico incidente avvenuto lunedì sera lungo la linea Terni-Rieti, viveva a Villaggio Italia

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Un tragico incidente: è quello che lunedì sera, poco dopo le 22, ha causato la morte di un 60nne di Terni – Valentino Lippi – travolto dal treno lungo la linea ferroviaria Terni-Rieti, fra i quartieri di Cospea e San Valentino, a non più di trecento metri dal passaggio a livello di via Antonelli (Macchia di Bussone).

Morto sul colpo Il macchinista del treno, diretto a Rieti, si è accorto della presenza dell’uomo sulle rotaie ed ha tentato in ogni modo, ma inutilmente, di fermare la corsa del convoglio. Violentissimo l’impatto, con il 60enne che è stato sbalzato nella scarpata sottostante.

Le indagini Sul posto si sono portati gli agenti della Polfer di Terni, coordinati dagli ispettori superiori Roberto Petriachi e Giuliano De Santis. Non è ancora chiaro perché l’uomo, residente in un quartiere abbastanza distante il linea d’aria dal luogo della tragedia, si trovasse lì. Fra le ipotesi, quella che stesse attraversando i binari proprio nel momento in cui il treno è spuntato dalla curva posta fra Cospea e San Valentino. O forse stava semplicemente passeggiando lungo le rotaie. Saranno le indagini, condotte dal pm Raffaele Iannella, ad accertarlo.

Soccorsi inutili Inutili i soccorsi prestati sul posto dal personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatare la morte del poveretto, la cui salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Terni, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli inquirenti tendono ad escludere che volesse uccidersi e ciò sulla base di alcuni aspetti legati alla dinamica – come le fratture riportate alle braccia, nel tentativo di protenderle verso il treno – ed alle testimonianze raccolte. L’uomo, che non era disteso sui binari, sarebbe stato sorpreso dall’arrivo del convoglio.

Chi era Valentino Lippi, senza moglie né figli, viveva da solo nella sua abitazione di Villaggio Italia. Spesso in compagnia del proprio cane, conduceva una vita piuttosto ritirata e isolata rispetto al contesto sociale del quartiere. Diversi lo conoscevano, ma soltanto di vista. Quando il treno lo ha travolto, lunedì sera, il 60enne aveva con sé una busta con una piccola accetta. Un dettaglio, questo, che gli inquirenti intendono approfondire, anche se – visti i pochi contatti con il mondo esterno – non sarà semplice capire perché si trovasse lì e verso dove si stesse dirigendo. Nella giornata di mercoledì i familiari dell’uomo giungeranno a Terni per la formale identificazione. Successivamente il pm Iannella potrebbe ‘liberare’ la salma per il successivo rito funebre.

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