Terni: «Ero affondato nella melma del lago e lui mi ha salvato»

VIDEO – Il Comune premia il 32enne Giacomo Vitaloni che lo scorso 8 maggio ha salvato la vita di Edoardo a Piediluco

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di Fra.Tor.

Cerimonia al Comune di Terni, lunedì mattina, per ringraziare il 32enne Giacomo Vitaloni che lo scorso 8 maggio ha salvato il 18enne Edoardo dalle acque del Piediluco. Il racconto dei protagonisti e la gratitudine delle istituzioni. Il giovane, scampato alla morte, è stato poi ricoverato in rianimazione all’ospedale di Terni e ora si è completamente ristabilito.

«Gli devo la vita»

«Purtroppo quelli sono momenti che passano così veloci che non hai nemmeno il tempo di ragionare – ha raccontato Giacomo – ma la cosa che mi fa più piacere di tutto è che questo ‘ragazzone’ è qui accanto a me oggi e possiamo parlare di questa cosa. Abbiamo un ricordo vago, ma possiamo stare qui insieme e raccontarla bene. Poi sono contentissimo, ovviamente del riconoscimento che ricevo del sindaco». Per Edoardo, invece, Giacomo rappresenta «un salvatore, non è da tutti buttarsi in acqua per salvare una persona sconosciuta. Di quel giorno ho ricordi a tratti, solo di quanto è accaduto prima di sprofondare in acqua e poi di quando mi sono ripreso dopo essere stato salvato. Rimarrò sempre molto grato a Giacomo. Ora siamo amici e andremo sicuramente a mangiare e bere una cosa insieme uno di questi giorni. Gli devo la vita».

Il riconoscimento da parte del sindaco

«Tutto ciò che facciamo nella nostra vita – ha detto il sindaco Latini – se lo orientiamo agli altri ha un valore altissimo. Da un gesto di estremo coraggio, che ha veramente evitato una tragedia, alle piccole cose che tutti noi giorno dopo giorno facciamo. Sono contento di vedere qui con con noi Edoardo, un ragazzone alto e grosso, quindi per Giacomo credo non sia stato di certo facile. La cosa più importate è che ora stia bene. Veniamo da un lungo periodo in cui ci è stato detto che era necessario stare distanti l’uno dall’altro e che fosse questo, giustamente, un gesto di altruismo perché ci preservava dai contagi, ma poi dobbiamo ricordarci di quanto sia invece importate il contatto tra di noi, la vicinanza e l’essere solidali con le persone che ci sono vicine. Per me è un onore perché da sindaco è la prima volta che mi rapporto con un gesto di questo tipo da parte di un cittadino comune e credo sia corretto dare il giusto risalto perché non venga dimenticato. La storia è fatta anche di gesti che ogni singolo cittadino compie giorno dopo giorno costruendo il proprio futuro e quello della comunità di cui fa parte».

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