Era il gennaio del 2015 e decisero di ‘smaltire’ i petardi avanzati a capodanno esplodendone qualcuno nella zona artigianale fra Toano e San Carlo. Il problema è che a causa dello scoppio di un ‘Magnum’ il capannone di un’impresa edile prese fuoco e dovettero intervenire i vigili del fuoco, per spegnere il rogo e limitare i danni, relativi ad una porzione esterna. Per quei fatti due fratelli ternani – uno di circa 40 anni e l’altro poco più che 20enne – erano finiti a giudizio per incendio doloso.
La decisione
Giovedì il tribunale di Terni – giudice Massimo Zanetti – ha emesso la sentenza nei loro confronti, condannandoli ad un anno di reclusione ciascuno dopo aver derubricato il dolo in una ‘colpa’ decisamente più tenue. Contestualmente i due fratelli dovranno risarcire la ditta danneggiata pagando, intanto, una provvisionale di 10 mila euro, con la restante parte da stabilirsi in sede civile. I due imputati sono difesi dall’avvocato Lorenzo Filippetti che, pur soddisfatto per la derubricazione del reato inizialmente contestate, preannuncia il ricorso in appello: «Riteniamo ci siano i margini – dice – per giungere ad una sentenza più favorevole di quella emessa in prima istanza». L’impresa danneggiata si era invece costituita parte civile attraverso l’avvocato Fabrizio Marucci. In aula il pm Adalberto Andreani aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione di uno dei due fratelli e l’assoluzione per l’altro.