Terni, ex Cim: il fuoco ‘svela’ il degrado

Il principio di incendio che ha interessato gli spazi in disuso di via Mazzieri è logica conseguenza dello stato di abbandono

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Carte e documenti – tanti, e alla fine qualcuno si è divertito a dargli fuoco – ma anche scatole di medicinali, psicofarmaci, mobili e sanitari presi d’assalto da vandali, rifiuti compresi materiali edili e un generale stato di degrado che, in attesa della mitologica ‘città della salute’, mal si concilia con le strutture adiacenti: abitazioni ma anche le sedi del Sim, della Croce Rossa e della facoltà di medicina e chirurgia.

EX ‘CIM’ DI VIA MAZZIERI, LE FOTO DEL DEGRADO

Incendio doloso A svelare lo stato di abbandono e, soprattutto, l’utilizzo ‘abusivo’ degli stabili dell’ex Centro di igiene mentale di via Mazzieri, a Terni, è stato il principio di incendio che giovedì sera ha interessato una delle strutture di proprietà della Usl, prontamente domato dai vigili del fuoco di Terni intervenuti con la polizia Locale. Il rogo in sé, molto probabilmente di origine dolosa, avrebbe potuto avere conseguenze più serie ma è stato subito affrontato dal 115. Resta invece il segno inequivocabile del degrado e delle ‘frequentazioni’ che caratterizzano questi edifici, uno dei quali è stato chiuso due anni fa con tanto di porte saldate, proprio per evitare ‘accessi abusivi’.

I documenti Negli spazi interessati dalle fiamme c’è di tutto. A partire da cumuli di carte relativi ai più svariati progetti relativi ad opere pubbliche – dal porto turistico di Riposto (Catania) all’ammodernamento dell’autostrada Torino-Milano, dalla strada a scorrimento veloce Isernia-Castel di Sangro al ‘nuovo’ presidio ospedaliero di Vibo Valentia – che fanno ipotizzare come lì, accanto ad ambulatori e studi medici, un tempo ci fossero anche uffici tecnici non strettamente legati alle attività della Usl. Sempre che qualcuno non abbia invece utilizzato lo stabile per smaltire archivi (molte carte sono dei primi anni duemila) ormai vecchi e inutili. E l’impressione è che prima di veder sorgere lì edifici nuovi e utili, magari nel contesto della ‘città della salute’ di cui si favoleggia da anni a Terni, debba passare parecchio altro tempo.

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