Piediluco, ex hotel Lido: il Consiglio di Stato annulla il piano attuativo del 2015

Terni – Sentenza di merito della IV sezione: rovesciato il giudizio del Tar. Riguarda la demolizione con successivo restyling urbanistico

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di S.F.

Annullamento del parere di compatibilità idrogeologica, idraulica e sismica espresso dalla giunta comunale il 7 maggio 2014 – siamo nell’era Di Girolamo – e medesimo destino per il piano attuativo di iniziativa privata per la trasformazione urbanistica del maxi complesso edilizio, deliberato il 1° aprile del 2015. Lo ha sentenziato il Consiglio di Stato in merito alla tortuosa vicenda dell’ex hotel lido di Piediluco e dei lavori in capo all’Impresa Ponteggia per il restyling: c’è la riforma del giudizio del Tar Umbria che, il 6 dicembre 2016, aveva respinto il ricorso di due cittadini difesi dall’avvocato Umberto Segarelli. Ora è cambiata la storia.

1° APRILE 2015, L’ORIGINARIO PIANO ATTUATIVO PER L’EX HOTEL LIDO
FEBBRAIO 2022: LA NUOVA CONVENZIONE COMUNE-PONTEGGIA

Il progetto per l’ex hotel Lido

La Corte costituzionale e il nodo competenza

Il ricorso originario – nei link sopra c’è il riepilogo della vicenda, molto complessa a livello tecnico – è del 2015 e fu proposto dai due cittadini contro il Comune di Terni, il ministero per i beni/attività culturali/turismo e Regione Umbria. Motivo? Chiedere l’annullamento di una serie di atti riguardanti il piano di riqualificazione dello storico edificio, chiuso ormai da oltre un decennio: demolizione, realizzazione di un fabbricato ad uso residenziale di cinque piani, box auto e sistemazione di piazza Bonanni. I motivi furono tutti respinti tranne uno, ricordato dallo stesso Consiglio di Stato nell’estate 2021: la questione di legittimità costituzionale delle norme contemplate nell’articolo 24 della legge della Regione Umbria sulla valutazione sismica. A tal punto che gli atti furono trasmessi due anni fa alla Corte costituzionale. Ed è proprio su questo fronte che la storia ha preso una piega diversa. Questione di competenze e tecnicismi.

LA NUOVA CONVENZIONE: I DETTAGLI (.PDF)
LUGLIO 2021, IL CONSIGLIO DI STATO E GLI ATTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE

L’ex hotel Lido

La svolta ed il tentativo

Il giudizio del Consiglio di Stato inizia a prendere piede il 28 dicembre 2022 perché la Corte costituzionale, con specifica sentenza, ha dichiarato in quella data «l’illegittimità costituzionale dell’articolo 24, comma 9, della legge della Regione Umbria 22 febbraio 2005, numero 11, nella parte in cui prevede che sia il Comune, anziché l’ufficio tecnico regionale competente, a rendere il parere sugli strumenti urbanistici attuativi dei comuni siti in zone sismiche». Frittata certificata. Negli ultimi mesi sia l’Impresa Ponteggia che palazzo Spada – si parla del periodo tra gennaio e marzo 2023 – hanno depositato ulteriore documentazione per far presente della richiesta alla Regione di un parere sulla variante per la demolizione dell’ex hotel. Con semaforo verde da palazzo Donini. Bene, tutto risolto? Negativo. Lo scorso aprile gli appellanti sono tornati in pressing per «veder deciso il ricorso e annullato il piano attuativo e le delibere di giunta, di adozione ed approvazione dello stesso, non eliso dal sopravvenuto parere regionale, e meritevole di considerazione ed accoglimento, giacché la prevista netta incidenza negativa sulla visuale panoramica del lago, oggi fruibile dagli appartamenti e dalle terrazze di proprietà dei ricorrenti, inciderebbe pesantemente sulla godibilità delle abitazioni nonché sul valore delle stesse». Il CdS ha considerato fondato l’appello dei cittadini.

La motivazione

Il Consiglio di Stato ha sentenziato l’illegittimità del parere di compatibilità idrogeologica, idraulica e sismica espresso dalla giunta comunale «in quanto reso da organo incompetente». Da qui c’è anche lo stop al piano attuativo del 2015: «I relativi provvedimenti devono essere annullati. Infine la IV sezione giurisdizionale – a firmare è il presidente Vincenzo Lopilato – spiega che «per evidenti, opportune ragioni di economia procedimentale, l’amministrazione, in sede di riesercizio del potere, potrà procedere alla adozione e approvazione del piano attuativo con salvezza degli atti endoprocedimentali già acquisiti al procedimento e con necessità di acquisire il parere sismico dall’organo competente». Vicenda giudiziaria chiusa quasi dopo nove anni. Vedremo gli sviluppi. Gli altri legali coinvolti sono Paolo Gennari (Comune) e Giovanni Ranalli (Ponteggia).

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