Terni, FdI: «‘Lutto’ elaborato, si riparte. Bandecchi? Autarchia e isolamento»

‘Per il presente e il futuro di Terni e dell’Umbria’ l’iniziativa di sabato a palazzo Spada – Foto e video

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di S.F.

‘Per il presente e il futuro di Terni e dell’Umbria’. Questo il nome dell’iniziativa che sabato mattina ha visto protagonisti a palazzo Spada i rappresentanti di vertice del Ternano di Fratelli d’Italia: un focus di natura interna su cosa non è andato nel 2023 e, in prospettiva, sulle sfide elettorali del 2024. Con attenzione anche al ‘controllo’ dell’amministrazione a guida Stefano Bandecchi. «Il partito è vivace, in saluto e dinamico. Il ‘lutto’ della sconfitta è stato elaborato, ora ripartiamo per essere al centro del dibattito», il messaggio principale lanciato dal neo coordinatore provinciale Alberto Rini (sotto l’intervista video).

PARLA IL COORDINATORE PROVINCIALE RINI – VIDEO

«Autarchia ternana»

Con lui anche il consigliere regionale – nonché presidente della commissione sanità – Eleonora Pace ed i consiglieri comunale, fatta eccezione per Orlando Masselli. Out per motivi di salute. Dopo l’intervento iniziale di Rini, ci ha pensato Marco Cecconi a dare il là alla conferenza entrando nel dettaglio sui vari argomenti: «Il gruppo sta lavorando con grande intensità con produzione di atti di indirizzo e proposte su temi di grande respiro». Tirati in ballo i canoni idrici, la Ztl, il trasporto pubblico locale e, giocoforza, Ast, l’accordo di programma e Pentima. «Sul Pnrr l’amministrazione sta procedendo su progetti avviati dalla precedente giunta. E alla questione ambientale ci teniamo. Il Comune dovrà incidere sulla bonifica della discarica di Valle». Poi il giudizio: «C’è in corso un processo di autarchia ternana che non ci porta da nessuna parte», l’attacco all’esecutivo Bandecchi. Sullo stesso filone Elena Proietti Trotti: «Sentiamo la responsabilità sulle nostre spalle con l’avvento della nuova amministrazione. Ciò che è stato analizzato proviene da chi c’era prima ed i tempi devono essere rispettati. La nostra opposizione? Non è ostruzionistica come dice qualcuno. Ricordo che noi affrontammo il problema dissesto e Covid, sempre dialogando con la Regione».

Ancora Ast. L’esame di coscienza

Chiaro che l’argomento principale è Ast: «Terni è diventata – ha ribadito Cecconi – per lo sviluppo industriale nel corso dei decenni, un investimento da 1 miliardo mai si è visto su queste latitudini. Ci sono stati una serie di ritardi perché è una cosa molto complessa. Il Comune? Deve fare la bonifica del terreno della discarica, solo questo. E anche con solerzia, noi da consiglieri abbiamo sollecitato. Da comsa siamo preoccupati in maggior misura? Ad esempio se qualcuno sollecita Enel per i 100 milioni. Con tanto di risposte evasive sul tema da parte di chi amministra. Oppure quando si ‘strappa’ e si va contro. Si annuncia un Tpl autarchico, poi si viene inseriti in quello regionale. Si dice Regione matrigna e poi si fa l’opposto. In definitiva si vive alla giornata e con un’eredità ingombrante ed importante lasciata da quelli vituperati», il riferimento alla giunta Bandecchi. Rini dal canto suo ha ribadito un concetto: «La sconfitta per noi a Terni è stata molto dolorosa, figlia di una situazione complicata. C’è stato un grande esame di coscienza. Siamo più rammaricati perché è stata la sciata la città in mani, diciamo, particolari. L’amministrazione è un po’ improvvisata. Ora abbiamo elaborato il tutto e ricominciamo da qui, da palazzo Spada».

L’isolamento

Non sono rimasti in silenzio gli altri esponenti FdI: «La politica di questa città – ha ricordato Roberto Pastura – ha vissuto una scossa dettata da promesse. Canoni idrici, Terni come Dubaui, opere pubbliche in termini irrealizzabili ecc. Restano nell’tere, anche se mi dicono che su Instagram sono state cancellate quelle di Bandecchi e Corridore. Ora abbiamo un Dup ed un bilancio con tagli, rincari, aliquote mantenute al massimo. In più c’è l’istituzione di un fondo che definisco sovrano, Emergenza Terni, a disposizione dell’esecutivo. Ora parte la stagione dell’opposizione costruttiva. Ad ogni intervento ci viene risposto che ‘era sbagliato’, ecco come ci stanno abituando. Non ci spaventa qualche rimbrotto del sindaco». Poi Cinzia Fabrizi: «Ci sono continue affermazioni che hanno solo un obiettivo, attirare l’attenzione e il consenso immediato. Non portano ad atti reali, anzi, talvolta ci sono dietrofront. Come ad esempio sull’università a Pentima. Sulla Ztl sono state aumentate le tariffe e si creano problemi burocratici a chi abita in centro. Nel Dup – il tackle – hanno scritto di voler trasformare Terni da industriale a turistica, poi ci è stato detto che forse hanno sbagliato ad usare quella parola. Questa è la serietà che ci troviamo ad affrontare. Sulla disabilità è stato approvato un nostro atto. Volevano realizzare la ‘cittadella dell’amicizia’». Infine Elena Proietti Trotti: «Il problema principale è l’isolamento che si sta creando per Terni. Nessuno si salva da solo. C’è quasi una dichiarazione di guerra verso gli attori economici di cui la città ha bisogno, come Enel e Ast. C’è inoltre uno scollamento verso il governo centrale e regionale. Proclami sconsiderati che ancora proseguono». A chiudere il cerchio un intervento di un cittadino privato, Manuel, dipendente di Busitalia come autista: ha chiesto delucidazioni ai presenti sull’atteggiamento dell’assessore regionale Enrico Melasecche in merito al Tpl e alla gara unica da chiudere. «Avete mai sentito i lavoratori del ternano? Sono circa 100 e c’è paura di finire nelle mani di chi non sarà in grado di gestire il servizio. Perché c’è questo incaponimento di Melasecche nel fare il vincolo dei lotti?». Risposte conclusive e tutti via.

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