Terni, fiera del Cassero: rigettate quasi 60 posizioni per mancanza di posti

Firmata l’approvazione delle graduatorie per il 19 novembre. Oltre 170 domande arrivate. L’assessore Renzi: «Fu così anche lo scorso anno, differenza di 18 posti»

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di S.F.

La fiera del Cassero nei giardini pubblici della Passeggiata si avvicina e per il Comune di Terni è tempo di approvare le graduatorie in vista dell’appuntamento del 19 novembre. Con un bel po’ di posizioni rigettate. Motivo? La mancanza di posteggi.

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La Passeggiata

I numeri: 116 postazioni, decine di ‘tagli’

A firmare il documento nella giornata di venerdì è il dirigente allo sviluppo economico Paolo Grigioni. Tutto si è sviluppato dal 24 ottobre quando la polizia Locale ha inviato la documentazione con il piano sicurezza ed il rilievo planimetrico per 116 postazioni di varie metrature. Poi, come di consueto, si sono formate le graduatoria sulla base di determinati criteri: 102 per gli operatori di commercio su aree pubbliche (ben 158 le domande arrivate in Comune), 5 per i produttori dei propri fondi (8 domande in tutto), 5 per gli artigiani (in questo caso in 5 si sono fatti avanti), 2 a favore di soggetti disagiati e, a chiudere il cerchio, altrettante a riserva. In tutto sono pervenute 174 richieste, decisamente troppe rispetto agli spazi disponibili. Giocoforza la conseguenza è il ‘taglio’ di quasi 60 di loro. Per gli ammessi, la scelta dei posteggi ci sarà tra il 14 e il 16 novembre al Pentagono.

Renzi

Il chiarimento

A cinque giorni dall’approvazione delle graduatorie, è l’assessore al commercio Stefania Renzi a voler chiarire un paio di aspetti: «Sì, le esclusioni sono state cospicue, ma lo stesso è accaduto lo scorso anno quando ci furono 18o richieste ed i posteggi a disposizione erano 134 per il centro. Dunque non è cambiato nulla, se non per quei 18 posti in più che c’erano nel 2022. Inoltre – aggiunge – la fiera in Passeggiata costa la metà rispetto al vecchio posizionamento. In definitiva il restringimento effettivo è di 18 posti, ma c’è un cospicuo risparmio per il Comune».

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