Terni, Sara Giovannelli verso la segreteria Pd

L’avvocato supera ampiamente la ‘quota 51’ dei 100 delegati che al prossimo congresso decideranno chi guiderà il partito ternano. Salvo sorprese vincerà lei

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Sara Giovannelli – stando ai numeri – sarà la prossima segretaria del Partito Democratico di Terni. Quando manca solo un circolo – quello ‘Collescipoli-Polymer’, che vota domenica – l’avvocato ha un vantaggio abissale dei confronti di Alessandro Pardini e Antonello Fiuricci. E soprattutto ha la maggioranza assoluta dei delegati. Il congresso lo vincerà lei.

Nel nome di Anna Lizzi Custodi Una donna segretario del Pd di Terni, insomma. Lei, Sara Giovannelli – già segretaria del circolo che porta il nome di una donna che molto ha contato nella storia della sinistra ternana, come Anna Lizzi Custodi – si avvia – sarebbero 57 i delegati (ampiamente sopra la maggioranza) sui quali potrà contare al congresso, contro i 32 di Pardini e gli 8 di Fiorucci – a conquistare quella che Sandro Piccinini, uno dei suoi sostenitori definisce una «storica e commovente vittoria. Sarà la prima donna segretario del nostro partito. Perché il nostro gruppo sostiene le donne con i fatti e non con le vuote parole».

Le promesse Presentando la sua candidatura, Sara Giovannelli aveva detto: «Il gruppo che mi sostiene è quello nato dai circoli Democratici sparsi sul territorio. Militanti che si sono ritrovati attorno ad un tavolo che con il passare dei mesi è cresciuto a vista d’occhio, fino ad elaborare un documento condiviso per il futuro del partito e della città. Siamo riusciti a mettere in campo idee nuove, utili anche a togliere la ‘polvere’ che si è posata sul Pd di Terni nel corso degli anni. Non credo ad un uomo, o una donna, che da soli possano invertire la rotta. Ho stima e rispetto per gli altri candidati, con cui la competizione sarà orientata al ‘fair play’, ma si dee avere la capacità di lavorare insieme anche oltre la prospettiva del congresso. Noi lo faremo, a prescindere dall’esito perché è impensabile che l’eventuale ‘minoranza’ sbatta la porta e se ne vada. In passato è successo ma ciò non deve accadere più. Perché il partito non è fatto dalle ‘correnti’ e dai personaggi, ma è di tutti».

Il congresso Ovvio che questi sono i numeri – chiari e che si prestano a poche interpretazioni – usciti dalle votazioni di 15 circoli su 16. E i delegati – dovrebbero essere tre – che saranno eletti nell’ultima giornata, non sposteranno gli equilibri. Poi, però c’è da fare il congresso e ci saranno da contare i voti veramente decisivi. Quelli dei delegati. 

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