Segreteria Pd Terni, Giovannelli in campo

Parola d’ordine «collegialità. Basta con ‘correnti’ e ‘capibastone’. Il partito è di tutti e il nostro sarà un metodo nuovo»

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«Basta correnti e capibastone. Qui le decisioni vanno prese tutti insieme: spetta al segretario fare una sintesi e portare avanti, senza indugi, il punto di vista del Pd nei confronti della città. Perché ‘i panni sporchi si lavano in famiglia’». Dètta un metodo auspicato, ma di difficile attuazione sin dall’alba dei partiti politici, Sara Giovannelli, l’avvocatessa ternana 39enne scesa in campo per la segreteria comunale dei Democratici di Terni, sulla spinta del documento politico ‘Adesso, il Pd per Terni’ (erede naturale di ‘Se non ora, quando’).

La presentazione della sua candidatura – presenti, fra gli altri, Moreno Rosati, Emilio Giacchetti, Jonathan Monti, Sandro Piccinini, Valdimiro Orsini, Ermanno Ventura, Paolo Paparelli, Riccardo Vantaggi – è avvenuta giovedì mattina a Terni e fa seguito a quelle dei ‘competitor’: Alessandro Pardini e Antonello Fiorucci.

SARA GIOVANNELLI: «PD STAGNANTE, ECCO CHE VOGLIAMO FARE» – VIDEO

La presentazione di Sara Giovannelli

«Le idee prima di tutto» Già segretaria del circolo Pd Terni Centro ‘Anna Lizzi Custodi’, Sara Giovannelli ha mosso i primi passi ‘Dem’ nel contesto del circolo di borgo Bovio, per poi diventare membro dell’assemblea regionale del partito. «Il gruppo che mi sostiene – spiega la neocandidata allo scranno di via Mazzini – è quello nato dai circoli Democratici sparsi sul territorio. Militanti che si sono ritrovati attorno ad un tavolo che con il passare dei mesi è cresciuto a vista d’occhio, fino ad elaborare un documento condiviso per il futuro del partito e della città. Siamo riusciti a mettere in campo idee nuove, utili anche a togliere la ‘polvere’ che si è posata sul Pd di Terni nel corso degli anni. Le idee qui ci sono ma sono spesso frenate da meccanismi superati e vecchi. Serve dinamismo, voglia di fare e la capacità di saper disegnare il presente, perché le necessità sono immediate e contingenti, e il futuro di questa città».

«Fair play» E quindi la parola d’ordine è «collegialità. Non credo – dice Sara Giovannelli – ad un uomo, o una donna, che da soli possano invertire la rotta. Ho stima e rispetto per gli altri candidati, con cui la competizione sarà orientata al ‘fair play’, ma si dee avere la capacità di lavorare insieme anche oltre la prospettiva del congresso. Noi lo faremo, a prescindere dall’esito perché è impensabile che l’eventuale ‘minoranza’ sbatta la porta e se ne vada. In passato è successo ma ciò non deve accadere più. Perché il partito non è fatto dalle ‘correnti’ e dai personaggi, ma è di tutti».

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