Terni: «Giù le mani dalle coop sociali»

La gestione del verde pubblico ha provocato più di una polemica e la replica del consorzio ‘Green social Terni’ non si è fatta attendere

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Si sono messe insieme, adesso sono sette, al consorzio hanno dato pure un nome evocativo – ‘Green social Terni’ – e non ci stanno, «visto che complessivamente a lavorarci siamo in circa 260, a prendere botte senza replicare».

«Fare chiarezza» E così le cooperative sociali di inserimento lavorativo Alis, Asso, Gea, Ultraservizi, insieme alle cooperative sociali Solco, Oasi Viaggi e Sagittario – l’Ati a cui hanno dato vita si è aggiudicata la manutenzione del verde pubblico e il decoro urbano del Comune di Terni  hanno deciso di L«rispondere con chiarezza, fermezza e dati a quanti, in questo periodo, hanno effettuato attacchi strumentali, pesanti e indiscriminati alla cooperazione sociale del nostro territorio, che invece si contraddistingue per buone prassi e serietà». E spiegano che «i servizi sono stati affidati giovedì 7 aprile: appena due ore dopo, già uscivano note e allusioni sull’inefficienza della cooperazione sociale». Cosa che non hanno per niente apprezzato, visto che, riferendosi ai consiglieri comunali che hanno alzato la voce, parlano di «scimmie urlanti» e di «parassitismo elettorale».

I numeri Ma siccome hanno annunciato i dati, eccoli qui: «Come da capitolato – spiegano i rappresentanti delle coop sociali – la cura del verde e del decoro urbano avrà durata di 8 mesi e prevede due interventi di taglio dell’erba su circa 700.000 mentri quadrati, oltre a potatura di siepi, cespugli e pulizia periodica di 303.970,11 metri quadrati di parchi e giardini; laspollonatura e zappettatura delle alberature nei viali, la gestione degli impianti di irrigazione, le irrigazioni di soccorso, la pulizia di laghetti, il pronto intervento per il decoro urbano. La stima del Comune di Terni per i servizi di tutti e tre i lotti prevedeva un costo complessivo di 584.658,81 euro. L’importo aggiudicato è stato di 424.603,71 euro: un risparmio per l’amministrazione comunale di oltre 160 mila euro, grazie ad un ribasso medio del 30% sugli importi di gara».

Le ‘migliorie’ Al risparmio economico, spiegano i componenti dell’Associazione temporanea di imprese, «si aggiungono poi alcune migliorie proposte dall’Ati: ulteriori interventi, rispetto a quelli minimi previsti, di potatura siepi e zappettatura, di incremento delle frequenze di pulizia dei parchi e dei giardini e di implementazione della pulizia in alcune aree non comprese nel capitolato; interventi aggiuntivi di piccola manutenzione per la sicurezza e la fruibilità delle zone di intervento. A tal riguardo, va evidenziato che per questi servizi l’amministrazione comunale impiegava, negli anni precedenti, somme decisamente più importanti che, nel tempo, hanno subito una contrazione dovuta a vincoli di bilancio e di contenimento della spesa. Gli importi affidati, quindi, sono corrispondenti a quanto necessario al fine di garantire uno standard minimo di manutenzione, considerando che il verde pubblico a Terni, a dirlo è l’Istat, ha una densità sopra la media nazionale».

Tempi e modi E poi, dicono i rappresentanti di ‘Green social Terni’, «si sta operando per garantire la massima qualità del servizio, pur in una situazione oggettivamente difficile, in considerazione dell’altezza dell’erba che in molte zone ha superato il metro di altezza, visto che i lavori sono stati assegnati a maggio, mentre è noto che la programmazione di questi interventi andrebbe fatta a febbraio», rimarcando poi che «gli importi di cui si parla sono destinati per l’85% a coprire i costi legati agli stipendi dei lavoratori e che in tali servizi operano attualmente oltre venticinque soci lavoratori, in gran parte svantaggiati, della nostra città, con tutto ciò che ne consegue da un punto di vista occupazionale, sociale e di ridistribuzione del reddito nel territorio».

La polemica Poi c’è la stoccata finale: «non è inutile sottolineare come tutte le imprese ternane che si onorano di chiamarsi, e sono, cooperative sociali, oltre ad impiegare e remunerare con buona occupazione tanti lavoratori, pagano tante tasse e tributi che vanno all’erario locale e solo politici in malafede, con pregiudizio e strumentalità, possono augurarsi, e magari lavorano, perché possano essere sostituite da altre aziende magari provenienti da fuori Comune e Regione».

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