Terni, gruppo Novelli: cresce la paura

Sciopero a Terni e ad Amelia, con presidio della sede centrale: «Cosa ci aspetta dopo giugno 2016?»

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Inutile fare troppi giri di parole: hanno paura, i lavoratori del gruppo Novelli. E pure parecchia. Perché, se non bastassero i segnali – di fumo, verrebbe da dire, perché poco chiari – che il Cda in carica da circa tre anni invia, adesso ci si sono messi anche quelli che vengono definiti i «messaggi arrivati negli ultimi giorni e che hanno ulteriormente accentuato il clima di tensione».

Lo stabilimento di Amelia

Lo stabilimento di Amelia

Amelia Già, perché sarebbe successo che ai lavoratori dello stabilimento di Amelia – per la giornata di venerdì era stato indetto uno sciopero di otto ore, sia lì che nella sede centrale e amministrativa di Terni – è stato fatto arrivare un segnale chiaro: tenere fermi gli impianti in una giornata in cui, normalmente, la produzione di pane raddoppia per rifornire i supermercati in vista del fine settimana, avrebbe potuto provocare delle conseguenze pesanti. E chi ha voluto capire, ha capito.

Lo sciopero di venerdì

Lo sciopero di venerdì

Sciopero dimezzato Tanto che ad Amelia lo sciopero è diventato di quattro ore, a fine turno. Mentre gli impiegati della sede centrale hanno confermato l’astensione del lavoro – mercoledì avevano scioperato gli altri lavoratori del gruppo – per l’intera giornata e si sono ritrovati davanti ai cancelli per un presidio di protesta insieme ai rappresentanti sindacali.

Presidio Novelli Terni 23 ottobre 2015 (5)Le richieste «Vogliamo solo sapere – dice uno dei lavoratori – quali sono le reali intenzioni del Cda, visto che fino ad oggi nessuno dei circa 500 lavoratori del gruppo ci ha capito molto, ma soprattutto chiediamo che si riporti la nostra questione all’attenzione del ministero dello sviluppo economico, perché siamo certi che sia l’unica sede nella quale si potranno cercare delle soluzioni definitive. Ma occorre fare in fretta».

Presidio Novelli Terni 23 ottobre 2015 (7)I tempi Perché chi gestisce al momento la Novelli pare intenzionato a tirare avanti fino a giugno 2016 e poi «nessuno sa che fine farà il gruppo Novelli e che fine faremo tutti noi». La tensione e la paura, davanti ai cancelli della Novelli, sono palpabili: si tratta, nella stragrande maggioranza di persone giovani, in quella fascia di età in cui è difficile sperare in un qualsiasi ‘scivolo’, ma nella quale è anche estremamente difficile, in un territorio come quello del ternano-amerino, ipotizzare una qualsiasi ricollocazione: «Ecco perché non ci accontentiamo più di generiche dichiarazioni di intenti – dicono i lavoratori – ma pretendiamo parole chiare ed impegni precisi. E alla svelta».

I sindacati Le segreterie territoriali di Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e Filt-Cgil dell’Umbria esprimo soddisfazione per la riuscita dello sciopero e del presidio dei lavoratori Novelli. «Una mobilitazione – dicono – che rafforza e ribadisce le ragioni della protesta e le richieste di chiarezza e trasparenza nel percorso relativo ai nuovi assetti finanziarie e industriali del gruppo, che dovranno garantire comunque il mantenimento dei livelli occupazionali e il rilancio del business nell’intero perimetro aziendale. Con questa ottica, Flai, Fai, Uila e Filt hanno richiesto un incontro urgente al Mise con tutti i soggetti coinvolti per assicurare una prospettiva concreta a tutti i siti del gruppo Novelli in Italia».

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