Crisi Novelli, venerdì presidio anche a Terni

Terni, cresce la tensione nei siti di Amelia, Casalta e Spoleto: chiesto un ‘tavolo’ al Mise

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La seconda giornata di mobilitazione dei lavoratori del gruppo Novelli – in programma venerdì, dopo che quella di mercoledì ha interessato i lavoratori di Spoleto e Casalta – vedrà protagonisti gli addetti della sede centrale di Terni e del panificio Interpan di Amelia. Dalle 9 di venerdì mattina presidieranno la sede ternana dell’azienda.

Lo stabilimento di Amelia

Lo stabilimento di Amelia

Le paure I lavoratori del gruppo Novelli e Fattorie Novelli, nell’annunciare lo stato di agitazione, avevano manifestato «forte preoccupazione per lo stato di incertezza che permane sul futuro del gruppo nonostante i numerosi incontri avuti, sia a livello nazionale che territoriale, con l’attuale Cda, da tre anni alla guida del gruppo. In particolare, le preoccupazioni dei lavoratori riguardano il protrarsi dei tempi previsti per l’acquisizione di nuove risorse economiche, indispensabili per effettuare gli investimenti necessari ad assicurare il futuro produttivo delle attività del gruppo. Inoltre, il ritardo nell’acquisizione di liquidità ha determinato anche il protrarsi oltre i tempi previsti di alcune spettanze dei lavoratori».

Le richieste I lavoratori chiedono di «conoscere quale sarà il loro futuro, sono stanchi di subire le conseguenze di scelte non sempre utili ad assicurare la continuità aziendale poiché da parte loro c’è invece sempre stata la disponibilità a fare i sacrifici necessari ad assicurare il futuro di un gruppo che riveste primaria importanza per il sistema produttivo regionale. Pertanto, chiediamo grande attenzione da parte delle Istituzione locali e regionali affinchè si arrivi quanto prima alla convocazione al Mise per favorire lo sblocco della situazione finanziaria e per fare chiarezza sulle reali prospettive del gruppo».

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi

Forza Italia Secondo il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi, «è opportuno che la vicenda venga affrontata a livello nazionale, avviando un confronto al Ministero dello sviluppo economico, sede naturale e appropriata per riunire le parti intorno al tavolo e definire le strategie del gruppo nel breve,medio e lungo periodo. É necessario che la Regione persegua la strada dell’apertura di un tavolo al Mise, come peraltro chiesto anche dai sindacati, facendo sentire la sua voce autorevole al governo».

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