Terni, gruppo Novelli: presidio in Prefettura

I lavoratori si ritroveranno per l’ennesima protesta. La politica, intanto, si compatta per chiedere alle banche di fare presto

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Lunedì mattina, dalle 10 a mezzogiorno, si ritroveranno sotto la Prefettura di Terni. Dopo quello al quale hanno dato vita il 23 ottobre – davanti alla sede aziendale – stavolta i lavoratori del gruppo Novelli e di Fattorie Novelli, il presidio lo faranno lì.

Le banche I lavoratori e i sindacati – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – nell’annunciare l’iniziativa avevano ricordato la loro «forte preoccupazione per lo stato di incertezza che permane sul futuro del gruppo, in particolare dopo l’incontro con il ceto bancario», che avrebbe determinato «un ulteriore rinvio dopo mesi di attesa circa la definizione delle procedure bancarie per la concessione al gruppo Novelli della ‘finanza ponte’».

Data ultima Il Consiglio di amministrazione, dicono i lavoratori Novelli, «indica il 24 dicembre come data ultima entro la quale dovrebbe concludersi l’iter per le deliberazioni delle banche sulle linee di credito e che, di conseguenza, il pagamento della tredicesima mensilità e delle altre competenze non ancora corrisposte ai lavoratori avverrà nel mese di gennaio 2016. L’attesa delle delibere del ceto bancario sulla finanza ponte ha determinato in questi mesi, oltre ad un procrastinarsi inopportuno e controproducente degli investimenti di cui il gruppo ha bisogno, un appesantimento insopportabile delle condizioni dei lavoratori che non possono continuare a pagare i ritardi e le inefficienze, tanto del ceto bancario quanto della direzione aziendale».

La politica I parlamentari del M5S Ciprini, Lucidi, Gallinella e l’europarlamentare Agea avevano rivolto un appello al pool di banche che ha in mano le sorti del gruppo Novelli e a loro si sono uniti altri parlamentari umbri – Galgano, Verini, Sereni, Rossi – e il sindaco di Amelia: «Alcuni degli istituti bancari hanno già concluso l’iter – hanno spiegato Ciprini e Lucidi – ma chiediamo che anche i rimanenti rispettino la scadenza del 23, così come concordato col Ministero dello sviluppo economico».

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