Terni, il ‘caso’ Morselli tiene ancora banco

Il riconoscimento assegnato all’ex ad di ThyssenKrup Ast ha fatto il pieno di critiche, da sinistra a destra. Qualcuno ha preferito tacere. Nessuno ha applaudito

Condividi questo articolo su

di M.T.

A giudicare dalle reazioni che ha continuato a provocare anche nella giornata di domenica, pare proprio che sul ‘riconoscimento’ assegnato venerdì a Lucia Morselli in occasione della festa della polizia di Stato, per il segno che ha lasciato a Terni, non sembrano essere in molti quelli che la pensano come il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, che ha definito esagerate le polemiche.

Catiuscia Marini

Catiuscia Marini

Marini Dopo che la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha esternato su Facebook – «Vorrei dire soltanto: 340 lavoratori hanno dovuto lasciare il posto di lavoro e non hanno più uno stipendio…e diciamo pure grazie…forse mi sfugge il concetto di ‘innovazione’» – sul suo profilo c’è stata una gradinata di commenti. Di cittadini ‘qualsiasi’, ma anche di politici eccellenti.

Valeria Cardinali

Valeria Cardinali

Cardinali La sentatrice del Pd Valeria Cardinali ha scritto che «rimanendo fermi il profondo rispetto e apprezzamento per il lavoro importante della polizia di Stato, devo dire che sono rimasta un po’ stupita da questa scelta, soprattutto ricordando alcuni passaggi della vicenda, compresi gli interventi necessari da parte delle forze dell’ordine per stemperare le tensioni acuite da alcuni comportamenti della Morselli nei confronti dei lavoratori, scelte e atteggiamenti che non avrei definito certo ‘da premio’, ma tant’è. Mi chiedo allora quale riconoscimento dovremmo conferire ai lavoratori e alla comunità ternana».

Maurizio Ronconi

Maurizio Ronconi

Ronconi Un altro senatore, Maurizio Ronconi dell’Udc ha rincarato la dose: «Sino a quando l’Umbria non si libererà da sciocchi e inutili servilismi, sarà sempre terra di conquista da parte di multinazionali interessate esclusivamente al proprio futuro e non certo impegnate in una visione strategica per la nostra regione. La premiazione da parte del Questore di Terni a Lucia Morselli, ex amministratrice della TK, è apparso fuori luogo e dalle scarse motivazioni. Se si aggiunge che il tutto si è svolto in una sede istituzionale alla presenza perfino di rappresentanti del governo, la cosa se possibile appare anche più inspiegabile».

Altre critiche Per Nicola Mariuccini, responsabile del dipartimento ‘Saperi e innovazione’ del Pd dell’Umbria, «penso sia stato un errore premiare questa signora che non si può certo considerare un’amica dell’Umbria»; mentre per il maresciallo capo del carabinieri Sergio Pappone (titolare, lui sì, di un’onorificenza ‘Al merito della Repubblica Italiana’, conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2011) «in altri tempi il Questore cambiava subito sede».

festa della polizia terni_0278 A.Mirimao MorselliLa Fiom Venerdì, la prima reazione – mentre sui social si scatenava il putiferio – era stata quella della Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, che «in considerazione del premio consegnato a Lucia Morselli in occasione della festa della Polizia, istituirà un proprio premio da dedicare, sabato 11 giugno a Palazzo Gazzoli, alla Rsu Fiom dell’Ast di Terni».

Gianluca Rossi

Gianluca Rossi

«Sconcertato» Il senatore Gianluca Rossi (Pd), che era presente alla cerimonia, si era detto «sconcertato per l’accaduto. Sento il dovere di dire, come ho già avuto modo di ricordare; pur ribadendo il profondo e sentito rispetto per la polizia di Stato, alla quale non è mai sufficiente la riconoscenza che come cittadino mi sento di testimoniare; che la città di Terni merita a sua volta un maggiore rispetto».

festa della polizia terni_0608 A.Mirimao Di Girolamo Bocci Morselli BelfioreLa Cgil Per il segretario della Cgil ternana, Attilio Romanelli, «quanto accaduto, sopratutto con le motivazioni lette nelle note giornalistiche, meritano una risposta ferma nelle sedi istituzionali, in primo luogo in consiglio comunale. Sono convinto che diversi consiglieri sono indignati ed esterrefatti per quanto accaduto credo che dovrebbero chiedere un pronunciamento dello stesso consiglio, nel rispetto di quei lavoratori che nel corso della vertenza occuparono la stessa sala di palazzo Spada trovando solidarietà nei tanti cittadini ternani e nelle loro istituzioni. La vita di una comunità si rafforza anche con gesti e azioni che ne evidenzino solidarietà e rispetto».

festa della polizia terni_0566 A.Mirimao MorselliLa politica A Terni, peraltro, le critiche al gesto sono arrivate da diverse direzioni: «Abbiamo creduto fosse un fotomontaggio, poi ci siamo resi conto che non c’è limite al grottesco per la classe dirigente di questa città» (Movimento 5 Stelle); «I lavoratori continuano a varcare tutti i giorni i cancelli della fabbrica, avendo dentro il ricordo dei sacrifici, anche economici, delle lotte composte, dei posti di lavoro persi, ed il pensiero per il proprio futuro. A loro va il nostro totale sostegno e apprezzamento» (Pd); «La premiazione sembra essere una presa in giro per i tantissimi lavoratori e cittadini che si sono battuti per difendere il loro posto di lavoro. Il fatto che il premio sia stato consegnato dal sottosegretario Bocci e dal sindaco Di Girolamo getta un ombra grave sulle istituzioni e sul loro ruolo di garanzia» (Sinistra Italiana); «Un premio quanto mai inopportuno, consegnato ad una persona che ha gestito la riorganizzazione dell’azienda sulla pelle dei lavoratori, dando corso ad una politica di “lacrime e sangue” dalla quale sono usciti sconfitti soltanto i dipendenti» (Unione civica per Terni);  «Non è stato un errore né una svista: la partecipazione attiva del sindaco Di Girolamo e del sottosegretario Bocci alla surreale premiazione della Morselli è nient’altro che la radiografia di come il Comune e il governo nazionale hanno affrontato la questione della vertenza delle acciaierie del 2014. Preoccupati solo delle apparenze, anche se grottesche. Capaci di costruire trattative e accordi con la proprietà che sarebbero stati imbarazzanti persino per un governo tedesco» (FdI-An).

I silenzi Chi ha parlato, insomma, seppur con accenni e impostazioni diverse, lo ha fatto ‘in coro’. Poi c’è stato chi ha preferito tacere: dei politici e dei sindacalisti che sono rimasti silenti, quindi, non si può conoscere il pensiero. Ma di sicuro non si potrà parlare di pareri favorevoli all’iniziativa: perché nessuno li ha espressi.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli