Terni, il congresso Pd incorona Giovannelli

Tutto come previsto, Sara Giovannelli nuova segretaria comunale del Partito Democratico, mentre Andrea Cavicchioli è pronto a lasciare il consiglio comunale

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Fiori dopo l’elezione

Dolcetti, tutto sommato, nemmeno tanti. Ma neanche scherzetti. La giornata decisiva, quella del congresso e del voto decisivo, in casa del Partito Democratico di Terni ha riservato – del resto le regole del gioco sono queste – interventi anche poco concilianti e conferme dei ‘distinguo’ che hanno portato alle tre candidature alla segreteria, ma il risultato – che scontato era già alla vigilia – quello è stato: Sara Giovannelli (per lei un mazzo di fiori: rossi, verdi e bianchi) è la prima donna segretario del PD ternano.

Il risultato Si partiva dai 59 delegati che i congressi di circolo avevano spedito al ‘comunale’ con l’incarico di votare per Sara Giovannelli, dai 33 che invece avevano il mandato per votare Alessandro Pardini e agli 8 ‘incaricati’ di appoggiare Antonello Fiorucci. Con i due maschietti assenti al momento dello spoglio (a votare sono andati in 95), Sara Giovannelli ha ricevuto 56 voti (ne bastavano 51), mentre 38 schede sono state deposte nell’urna in in bianco e una è stata annullata.

GIOVANNELLI: «PRONTA A COLLABORARE, NEL RISPETTO DELLE REGOLE» – L’INTERVISTA

Paolo Silveri e Sara Giovanelli

Partito da riassemblare La segretaria, a domanda precisa, chiarisce: «Partito spaccato? No. Partito che ha tenuto un congresso e che si è confrontato al proprio interno, ma adesso quel congresso è finito ed il PD resta uno. Io sono pronta a collaborare con chi vorrà contribuire a farne un partito davvero moderno e dinamico». Le ‘anime’ del PD troveranno una forma di collaborazione, peraltro, indispensabile? Operazioni di avvicinamento sarebbero in corso e non è apparso casuale che uno dei primi a congratularsi con Sara Giovannelli sia stato il neo segretario provinciale, Paolo Silveri, che era sostenuto nella competizione da un’altra ‘anima’, quella che avrebbe preferito il professor Pardini al ‘comunale’. 

Andrea Cavicchioli

Cavicchioli lascia Confermato, intanto, che il Partito Democratico avrà – nella fase finale della consiliatura, breve o lunga che sia – un capogruppo diverso dall’attuale. E che il gruppo del Pd avrà una presenza nuova. Andrea Cavicchioli, il capogruppo attuale, infatti, ha ribadito al sindaco – cosa già esternata in passato – di non avere intenzione di proseguire nell’impegno politico diretto (lui tiene un profilo bassissimo ed avrebbe confidato a persone vicine che alla base della sua decisione ci sarebbe l’impossibilità di conciliare al meglio l’attività professionale di avvocato e quella familiare, con quella in consiglio). Ma è chiaro che questo darà il via a tutta una serie di congetture.

Michele Pennoni e Fabio Narciso

I sostituti Intanto perché sarà inevitabile che alla decisione di Cavicchioli venga data una lettura politica e legata proprio alla nuova situazione che si è venuta a determinare all’interno del Partito Democratico con il congresso. E poi perché si dovrà sostituirlo, in consiglio e nel delicato ruolo di capogruppo. Per il consiglio c’è già pronto Gianfranco Teofrasti, il primo dei non eletti nelle elezioni del 2014 e che tornerebbe così in consiglio, mentre per il ruolo di capogruppo la logica dice che si dovrebbe far riferimento ad uno dei due vice attuali, Michele Pennoni (che è pure vice presidente del consiglio) e Fabio Narciso. Ma la logica, con la politica, pare che c’entri poco e, quindi, sarà meglio verificare anche quelli che sono gli equilibri interni.

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