Terni, il defibrillatore arriva con il drone

Per la realizzazione del progetto ‘SmartSave’, presentato mercoledì alla Uil dai responsabili scientifici, occorrono 80 mila euro

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di Fra.Tor.

Dotare i comuni di Arrone, Polino, Montefranco, Ferentillo e la Cascata delle Marmore di un drone-defibrillatore, di un’App dedicata di auto e supporto in caso di emergenza e di formazione della cittadinanza al primo soccorso per calamità naturali e alla rianimazione cardiopolmonare con uso del defibrillatore semiautomatico esterni. È questo l’obiettivo del progetto ‘SmartSave’ a cura della Uil Fpl in collaborazione con la Uil di Terni.

Simone Selvaggio

L’arresto cardiaco

«Ogni anno in Italia vengono colpite da arresto cardiaco – spiega uno dei responsabili scientifici e didattici del progetto, Simone Selavaggio – più di 60 mila persone, circa 164 ogni giorno, con percentuali di sopravvivenza molto basse senza un intervento tempestivo e l’uso precoce del defibrillatore. L’85% delle persone che subiscono un arresto cardiaco, però, possono essere salvate grazie all’intervento rapido di primo soccorso, riducendo del 30% questi decessi. Il progetto prevede percorsi formativi (teorici e pratici) di misure rianimatorie di base (Blsd), nozioni di primo soccorso e utilizzo/supporto del drone alla cittadinanza e la diffusione dell’App ‘SmartSave’».

I percorsi formativi

La diffusione della cultura della rianimazione di base nella popolazione, secondo l’altro responsabile Emiliano Petrucci, «abbinata alla possibilità di una precoce defibrillazione, permette di aumentare la sopravvivenza della vittima colpita da arresto cardiocircolatorio dall’8% all’80%. Il cittadino che parteciperà al progetto verrà istruito a riconoscere i ritmi defibrillabili e non, ad eseguire assistenza per la protezione delle vie aeree nelle vittima incosciente e a supportare il circolo fino all’arrivo dei soccorsi avanzati. Ogni partecipate ai corsi riceverà l’abilitazione al Blsd con rilascio delle certificazioni della Regione Umbria».

La richiesta del drone

L’obiettivo primario del progetto, sottolineano, «è quello di formare quante più persone possibili in modo che, in condizioni di emergenza con vittima di arresto cardiaco, si potranno eseguire le manovre di supporto rianimatorio in sicurezza e allertare il 118, al quale seguirà l’invio del drone in accordo con il servizio di emergenza territoriale, che raggiungerà il soccorritore e potrà guidare quest’ultimo grazie alle immagini trasmesse dal drone stesso verso la centrale del 118. Il drone è dotato anche di microfono attraverso il quale il personale del 118 potrà guidare, assistere, e supportare il soccorritore nell’assistenza alla vittima».

Il drone e il pacchetto di sicurezza

Il drone è associato ad un pacchetto sicurezza «che contiene un defibrillatore integrato semiautomatico esterno, un sistema di comunicazione radio con la centrale di soccorso territoriale, un identificatore Gps, un sistema di segnalazione luminoso e acustico (utile in caso di soccorso in notturna o in luoghi impervi e con ridotta visibilità e un argano/verricello in grado di depositare il pacchetto sicurezza nel punto individuato, anche in situazioni in cui il drone non riesce ad atterrare».

Giulio Mancini

L’App ‘SmartSave’

Nel progetto, inoltre, spiega il responsabile sviluppo informatico, Giulio Mancini, «è previsto il rilascio di un’infrastruttura applicativa che prevede l’implementazione di prodotti differenti interconnessi fra loro; tra questi l’App per smartphone multipiattaforma (Ios e Android) è ad uso di tutti, non solo dei partecipanti al corso. Ha un’area training continuo sul primo soccorso, permette l’utilizzo del defibrillatore e la mappatura di quelli presenti nelle aree interessate, l’assistenza vocale alle manovre di primo soccorso, la chiamata d’emergenza e l’invio facilitato della propria posizione».

Gino Venturi

I costi

Il progetto, per il quale sono stati coinvolti tutti i comuni dell’area, è esecutivo. «Ora – evidenzia il segretario generale della Uil Terni, Gino Venturi – ciò che manca sono i finanziamenti. Per la realizzazione del progetto abbiamo stimato circa 80 mila euro che la Uil Fpl nazionale sarebbe disponibile ad anticipare, ma ci stiamo muovendo per recuperarli. Abbiamo già chiesto un appuntamento alla fondazione Carit, c’è l’adesione della fondazione Aiutiamoli a vivere e speriamo nel sostegno di tutti».

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