Terni, immigrati: «Consulta boicottata»

La replica del Comune: «La presidente può operare, ma sapeva che sarebbe decaduta fin da quando venne eletta»

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Maria Hotico, presidente della Consulta comunale per l’immigrazione, va giù piatta: «Da due mesi vorrei convocare l’assemblea, ma non mi viene permesso. Anzi, mi è stato comunicato, per telefono, che non ne sarei nemmeno più la presidente. Tutto questo è assurdo: bloccano il lavoro per delle formalità e il sospetto è che ci sia qualcuno (non è la prima volta che alza i toni, la presidente; ndr) che complotta contro la Consulta».

L'arrivo di nuovi immigrati a Terni

L’arrivo di nuovi immigrati a Terni

L’allarme Maria Hotico, che da settembre del 2015 è alla guida dell’organismo, lancia un doppio allarme. Sulla situazione organizzativa, ma anche su quella relativa alla crescente presenza di rifugiati e profughi sul territorio: «Siamo in un periodo difficile e pericoloso per via dei tanti nuovi arrivi: è un palloncino che sta per scoppiare», mentre dai componenti della Consulta arriva un segnale inquietante: «Ci voglio tenere fuori dal controllo e dalla gestione dei nuovi immigrati perché spesso le strutture usate non sono a norma e perché intorno a questo fenomeno girano troppi interessi».

Terni immigrati rigenerazione beni comuni (2)Le ‘formalità’ La presidente parla di qualcuno che bloccherebbe il lavoro «per delle formalità» e spiega che «ogni volta che ho chiesto di poter fare l’assemblea mi hanno sempre risposto che la sala consiliare era occupata e quando ho annunciato che l’avrei convocata nella nostra sede, ho ricevuto una telefonata dalla segreteria del presidente del consiglio comunale nella quale mi si annunciava che sarei decaduta dalla carica perché adesso vivo nel Comune di Narni e questo sarebbe contrario al regolamento. Così, però, si blocca solo il lavoro della Consulta».

Mascio Giuseppe TerniIl Comune Giuseppe Mascio, il presidente del consiglio comunale, però, la pensa in maniera diversa: «La presidente Hotico sapeva benissimo, tanto che lei stessa lo aveva annunciato al momento dell’elezione, che la sua situazione sarebbe cambiata e sarebbe diventata incompatibile – spiega – e quindi direi che davvero il problema non si pone». Ma il presidente va oltre: «Ovvio che stiamo organizzando i lavori per dar modo alla Consulta di eleggere democraticamente il nuovo presidente, ma è bene che si sappia che le difficoltà non vengono poste dal Comune, ma dal fatto che, e questo la presidente Hotico lo sa bene, che dei 25 membri di cui la Consulta originariamente era composta, molti non possono più farne parte, essendo nel frattempo diventati cittadini italiani o avendo anche loro cambiato residenza».

Consulta dimezzata Il rischio, a dirla tutta, sarebbe rappresentato dal fatto che la Consulta potrebbe contare, ormai, meno della metà dei membri effettivi, vista anche la difficoltà delle ‘surroghe’ rappresentata dal fatto che al suo interno devono essere rappresentate le diverse etnie presenti sul territorio: «E se si scende sotto i 13 membri – chiarisce Mascio – la Consulta decade e si deve rieleggerla per intero».

«Io vado avanti» Lei, Maria Hotico, dice però che intende andare avanti: «Ci sono dei problemi più importanti da affrontare e a settembre convocherò lo stesso l’assemblea», mentre il presidente del consiglio comunale tenta di smussare gli angoli: «Lo può certamente fare e non sarà il Comune a creare difficoltà. Siamo convinti del ruolo importante che la Consulta ricopre e la presidente Hotico, per noi, è assolutamente legittimata a svolgere il suo ruolo fino a quando non avremo concordato le modalità di sostituzione».

Mario Bartolini e Maria Hotico

Mario Bartolini e Maria Hotico

Gli ‘anziani’ A supporto della Consulta scende in campo l’associazione ‘Anziani e immigrati per l’integrazione’, il cui presidente, Mario Andrea Bartolini: «Questa situazione incresciosa non favorisce il lavoro di integrazione che si sta cercando di portare avanti – dice – e noi crediamo che si debba fare in modo che la Consulta possa svolgere meglio il proprio ruolo» e annuncia che «si sta lavorando per organizzare, a Terni, un incontro tra tutte le Consulte comunali dell’Umbria per dar vita ad una rete più ampia ed in grado di costruire una piattaforma di lavoro condivisa».

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