Terni, in Comune ‘botti’ di fine anno

L’assessore Giorgio Armillei torna ad attaccare il Pd, che replica duro. Giunta e maggioranza mai così a rischio di implosione

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di M.T.

L’anno si chiude con un dubbio. O a qualcuno è sfuggito un passaggio – il sindaco di Terni ha vietato i ‘botti’ – oppure li si spara di proposito. E magari allo stesso sindaco la cosa non dispiace.

La giunta comunale

La giunta comunale

Le tensioni Perché non sfugge a nessuno che quello che sta vivendo la giunta comunale ternana – divisa al suo interno e spesso in contrasto con il sindaco; messa sotto pressione più dalla stessa maggioranza che dovrebbe sostenerla, che dall’opposizione, con i dovuti distinguo, alle prese con problemi ogni giorno diversi – sia il peggior periodo da un anno e mezzo a questa parte. Da quando, cioè, dopo la vittoria al ballottaggio con Paolo Crescimbeni, Leopoldo Di Girolamo formò la giunta stessa.

Andrea Cavicchioli

Andrea Cavicchioli

Toni alti In una fase come questa – con la maggioranza mai così sfilacciata, con il gruppo consiliare del Partito Democratico (maggioranza nella maggioranza) mai così scontento, con le polemiche montanti sull’ipotesi-rimpasto di giunta e sulla possibile coopatzione di Andrea Cavicchioli – ci si aspetterebbero toni bassi e tentativi di approccio dialogante. Invece l’assessore alla cultura del Comune di Terni, Giorgio Armillei – peraltro non nuovo a simili sortite e che avevano già provocato reazioni sia in giunta che nel Partito Democratico ed avevano costretto il sindaco a prendere le sue difese – decide di mettere, di nuovo, come quando aveva parlato di una «cerchia di persone che polemizza sterilmente, non rappresentano la città», i piedi nel piatto.

IL CORSIVO DI WALTER PATALOCCO DELL’8 SETTEMBRE SULL’ASSESSORE ARMILLEI

Giorgio Armillei

Giorgio Armillei

L’assessore «Terni. Si chiude il 2015, l’anno – scrive Armillei, sul suo profilo Facebook – delle riforme amministrative per la Giunta Di Girolamo. Nuova organizzazione degli uffici e dei servizi, staff per gli organi politici, nuova gestione delle posizioni dei quadri intermedi, nuovi sistemi di riferimento retributivo per dirigenti e quadri, rotazione negli incarichi dirigenziali per 2/3 dei dirigenti, chiusura e razionalizzazione delle partecipate. Un simile dinamismo non si vedeva da anni. Bisogna tornare al tempo della giunta Ciaurro per trovare qualcosa del genere. Capisco che tutto questo cambiamento possa provocare un po’ di mal di pancia in alcune componenti del PD». Una specie di bengala, lanciato nel buio.

Valdimiro Orsini

Valdimiro Orsini

Prima replica Valdimiro Orsini, consigliere comunale del Pd, si ‘affaccia’ presto: «Caro Assessore Armillei, non capisco tutta questa enfasi…..le logiche sono quelle di sempre……La città non vede tutta questa innovazione, tutto questo riformismo da parte della giunta di cui lei fai parte, anzi…….Beato lei che evidentemente si sta facendo un film diverso da quello che è la realtà delle cose» e poi torna, poco dopo: «Ma quale dinamismo, la città è ferma…..alcune componenti del Pd, come dice lei, non hanno nessun mal di pancia, ma stanno solo cercando di cambiare le cose. Per far ripartire la città c’è bisogno di liberarla dalle vecchie logiche». Incassando, tra i ‘mi piace’, pure quello della consigliera comunale ‘dem’ Valeria Masiello e di dirigenti del partito.

Stefano Desantis

Stefano Desantis

Seconda replica Una specie di sentenza, invece, è quella che trapela dal lapidario commento di un altro consigliere comunale del Partito Democratico, Stefano Desantis: «A Terni si che sappiamo fare politica ha vinto il centro sinistra governa una giunta di centro destra», con tre punti esclamativi finali e un altro ‘mi piace’ di Valeria Masiello.

Sandro Piccinini

Sandro Piccinini

Terza replica Sandro Piccinini, anche lui consigliere comunale del Pd e al quale sta andando per traverso la convalescenza dopo un intervento chirurgico, è esplicito: «Io componente del Pd, caro Giorgio (Armillei; ndr), mi sono proprio stufato di questi atteggiamenti ……il Pd nel bene e nel male è quello che ha tirato la carretta in occasione delle elezioni e nell’assumersi responsabilità di rilievo e non dico altro…. in consiglio…..meriterebbe più rispetto da chi è arrivato dopo che la partita era stata vinta…..e mi fermo qui», con punti di sospensione più chiari di una frase completa, nuovo ‘mi piace’ di Masiello e dirigenti del Partito Democratico.

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

La verifica Insomma, lui, Armillei, si è portato avanti con il lavoro e i botti li ha sparati con largo anticipo – l’ordinanza del sindaco, del resto, entra in vigore solo giovedì mattina e quindi non ci saranno sanzioni – ma questo non significa che stavolta la faccenda si risolva con una semplice presa di posizione del sindaco, il quale ha già altri problemucci che attendono di essere risolti. Il suo partito, il Partito Democratico, lo sollecita infatti da tempo a fare una verifica puntuale ‘in casa’ e stavolta il sindaco non potrà sottrarsi.

La direzione Per la metà di gennaio è prevista una riunione della direzione del Pd e, anche se chi sta lavorando alla sua organizzazione vorrebbe che si parlasse di sviluppo economico, è inevitabile pensare tutto quello che sta succedendo – e tutto quello, forse molto di più, che non esce in superficie – venga portato alla ribalta in quella sede.  Perché dentro il partito di maggioranza relativa non siamo più al livello dei ‘mal di pancia’, ma alle vere e proprie coliche. Travasi di bile compresi.

L'assessore Carla Riccardi

L’assessore Carla Riccardi

Gli incarichi Perché alla fine – fanno capire gli addetti ai lavori ‘dem’, dietro giuramento di anonimato – la questione è sempre quella: gli incarichi. Se Andrea Cavicchioli dovesse entrare in giunta, al posto di Carla Riccardi, travolta dal ciclone-scuole, per esempio, «si creerebbe un quadruplo (sic) problema – dice uno di loro – perché l’attuale capogruppo del Pd arriva dal Partito Socialista ed è venuto con noi proprio alla vigilia delle ultime elezioni amministrative. E che facciamo, mettiamo in giunta due socialisti, visto che c’è pure Vittorio Piacenti D’Ubaldi?», e questo è uno. «Poi che facciamo, sostituiamo una donna con un uomo, in giunta? E l’equilibrio di genere dove lo mandiamo, in soffitta?», e con questo fanno due.

Stefano Bucari e Leopoldo Di Girolamo

Stefano Bucari e Leopoldo Di Girolamo

Altri temi «E Cavicchioli in giunta, magari spodestando Francesca Malafoglia dalla carica di vice sindaco, non sarebbe una smentita clamorosa – si ringhia a via Mazzini, dove non hanno ancora digerito che gente che ha portato mucchietti di voti sia rimasto a bocca asciutta – di quanto affermato dal sindaco un anno e mezzo fa e cioè che si puntava sui tecnici e non sui politici di lungo corso?», e siamo a tre. Poi, dice chi del Partito Democratico conosce vizi e virtù, «se si sceglie Cavicchioli, lo si fa perché lo si vuole davvero lanciare come prossimo candidato sindaco. E che diciamo a chi, come Stefano Bucari, sta lavorando proprio con quella prospettiva?».

Il gruppo Ma c’è pure chi, sempre in via Mazzini, fa notare che «governare il gruppo del Pd, ‘questo’ gruppo, a palazzo Spada è riuscito a Cavicchioli solo in virtù delle sue indubbie qualità e della sua esperienza. Se lo si prende e lo si porta a fare altro, siamo certi che gli equilibri non ne risentirebbero, considerando tra l’altro che al suo posto entrerebbe in consiglio Gianfranco Teofrasti (il primo dei non eletti; ndr), che potrebbe ampliare ulteriormente il ventaglio delle ‘posizioni’ nel gruppo». Sempre che, ma qui si rischia di farsi travolgere dalle ipotesi, «il sindaco non voglia evitare un lungo e doloroso logoramento, facendosi praticamente costringere ad aprire una crisi ed andare ad elezioni anticipate, non dando insomma tempo alle opposizioni di cercare un’alternativa e lanciare il suo successore fin da subito». Sì, i botti – ordinanza o no – hanno iniziato a farsi sentire. E sarà un bel crepitio, almeno fino a metà gennaio.

 

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