Terni: infermieri fra arte e talento. Una giornata dedicata a loro e alla professione

Il 12 maggio nel convento di Santa Maria delle Grazie è stata celebrata la ‘Giornata internazionale degli infermieri’. Focus sull’arte

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Venerdì 12 maggio, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Terni, ha voluto celebrare la Giornata internazionale degli infermieri presso la sala dei Camino dell’antico e suggestivo convento di Santa Maria delle Grazie risalente al XV secolo. Un pomeriggio dedicato all’arte che ben si coniuga con lo slogan scelto quest’anno dalla Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ‘Il talento degli infermieri – Arte e scienza in evoluzione’, un titolo che racchiude le caratteristiche della professione.

Quella del 12 maggio è una data cara a tutti coloro che hanno deciso di fare dell’infermiere la propria professione; è in questo giorno infatti che è nata nel 1820 Florence Nightngale, la fondatrice delle scienze infermieristiche moderne, data scelta dall’International council of nurses. Numerosi gli eventi e le iniziative volti a sottolineare l’impegno degli infermieri sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie, ribadendo attraverso gli slogan proposti dalla Federazione nazionale dal 1992 ad oggi, la scelta di essere sempre ‘dalla parte del cittadino’. Il 12 maggio è così diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica ‘parli un po’ di sé’ con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro – insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno ‘un infermiere’.

‘Arte e scienza in evoluzione’: ha un significato particolare, sia per il valore umano e professionale che ogni giorno gli infermieri dimostrano sul campo, sia perché l’arte da sempre ha rappresentato una professione così nobile e vicina alle persone. A parlare della professione attraverso l’arte sono stati il professor Paolo Cicchini, critico d’arte, la professoressa Vincenza Ferrara, direttrice del laboratorio ‘Arte e medical humanities’ de La Sapienza e la presidente dell’Ordine Emanuela Ruffinelli che hanno saputo illustrare e valorizzare alcune opere che descrivono come gli artisti del passato siano stati ispirati dal mondo sanitario. Ad aprire i lavori è stata Marialuna Cipolla che, cantando e suonando, ha incantato la platea con uno dei brani più importanti di Franco Battiato, ‘La cura’. La presidente Ruffinelli ha poi preso la parola spiegando che questo motivo accompagna spesso i loro eventi, per ricordare che ogni persona che si affida all’infermiere è «un essere speciale e io avrò cura di te». A seguire, sempre la presidente, ha voluto ricordare ai presenti gli eventi promossi dall’Ordine negli ultimi 9 anni soffermandosi sulle tematiche proposte e sugli slogan sostenuti dalla Federazione nazionale.

 

I saluti delle autorità

La presidente dell’Ordine di Terni ha letto il gradito messaggio del vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, che ha mostrato di apprezzare molto la tematica oggetto dell’evento formativo, augurando una fruttuosa e buona riuscita della giornata. È stata poi la volta del sindaco di Terni Leonardo Latini che ha fatto gli auguri a tutti gli infermieri, congratulandosi per la stimolante iniziativa e ringraziando tutti i professionisti per quanto si sono spesi negli anni della pandemia. È intervenuto anche il vicario don Salvatore Ferdinandi che ha portato i saluti esprimendo la sua vicinanza e profonda stima nei confronti dei professionisti infermieri, ringraziando per il servizio reso ai malati. Un saluto telefonico del tutto inaspettato è giunto da suor Odilia D’Avella, presidente dell’allora Federazione nazionale collegi IP.AS.VI. nei trienni 1982-1985 e 1991-1994. «C’è bisogno di conoscenz – ha detto – c’è bisogno di avere entusiasmo, prima di tutto per la vita e poi per la nostra professione, e c’è bisogno anche di organizzazione, perché non dobbiamo chiedere agli altri di farlo per noi e poi aspettarci che ci rappresentino ‘bene’».

I relatori

Il professor Cicchini nel suo intervento ha dimostrato come talune opere d’arte non siano da ammirare su un piano esclusivamente estetico, rivelandosi piuttosto come espressione di un qualcosa che le trascende: spesso, alcuni quadri sono manifestazione di una conoscenza medica, in quanto il pittore, attraverso essi, dimostrerebbe come un’opera rifletta assai spesso i turbamenti della malattia sui corpi rappresentati. Parlare di arte ha dato vita ad una diversa, interessante e innovativa metodologia di analisi e studio: la tecnica si chiama Visual Thinking Strategies (VTS). Così spiega la professoressa Vincenza Ferrara: «L’arte può avere un ruolo centrale nell’ambito della formazione del personale di cura per lo sviluppo delle competenze e per l’umanizzazione del percorso terapeutico. L’applicazione dell’arte come strumento per l’apprendimento e la sua relazione storica con la medicina possono essere un valido supporto per lo sviluppo di capacità quali l’osservazione, l’ascolto attivo, il problem solving e l’mpatia, utili a migliorare la professione e il rapporto con il paziente. È possibile riscoprire il legame tra arte, medicina e cura per aiutare i professionisti della salute a migliorare la loro attività e suggerire alle istituzioni come supportare il loro benessere». Per concludere la presidente Emanuela Ruffinelli ha spiegato come la lettura delle opere d’arte ci guidi anche nella scoperta dell’evoluzione dei luoghi di cura e del ruolo del personale, mostrando come è cambiata la realtà oggi; inoltre attraverso l’arte è possibile anche avere testimonianza di patologie e malattie scomparse utili per lo studio. L’evento ha visto la partecipazione numerosa degli infermieri ternani, favorendo una giornata di riflessione e di incontro gradita a tutti i presenti, evidenziando come l’arte rappresenti un utile strumento per il miglioramento di competenze fondamentali per il professionista della salute.

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