Terni, la Lega Nord: «Pronti a governare»

Tracciato il bilancio delle attività condotte nel 2017. Sul Comune: «Caso unico in Italia dove fra arresti e indagati, la giunta resta lì»

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Il sindaco Di Girolamo «a casa con tutta la giunta che ha combinato solo disastri» e poi, per la Lega Nord a Terni, potrà iniziare quella ‘fase due’ rappresentata dalla campagna elettorale vera e propria, anticipata nel corso del 2017 da tutta una serie di iniziative con e fra la gente. Con alcuni punti fermi: «Non saremo subalterni a nessuno. I ragionamenti sulle allanze si faranno solo dopo le politiche ma a Terni, l’opposizione, salvo alcuni casi come i 5 Stelle, ha dimostrato una sostanziale inconsistenza. Ed è ora che sui banchi del centrodestra e soprattutto su quelli dell’amministrazione, siedano persone nuove, giovani e in grado di fare la propria parte con onestà e competenza».

IL 2017 DELLA LEGA A TERNI, PARLA FEDERICO CINI – VIDEO

«Presenti sul territorio» A parlare è il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Emanuele Fiorini, che venerdì mattina insieme al segretario del partito a Terni, Federico Cini, ha tracciato un bilancio di quanto fatto nel corso del’anno. Quest’ultimo spiega che «la Lega a Terni si è data una struttura convincente, con un direttivo forte emerso dal congresso dello scorso maggio e ottimi numeri sul tesseramento. L’impegno dei militanti ha pagato e ha trovato risposte nelle tante cose fatte, dai gazebo nel centro cittadino agli incontri, come quello di gennaio sulla ‘flat tax’ con Armando Sini e quello su sicurezza e immigrazione che lo scorso ottobre ha visto ospite a Terni Magdi Cristiano Allam. Appuntamenti organizzati per informare, prima che promuovere le nostre attività politiche». Da Cini e Fiorini è giunto poi un ringraziamento al segretario giovanile Lega Terni, Emanuele Bontempo («continueremo ad investire sui giovani, vera risorsa»), ai consiglieri comunali Sabina Accorroni (Montecastrilli), Massimiliano Galli (Amelia, ex assessore), ai responsabili territoriali Gionni Moscetti (Orvieto), Silvio Urzì (Narni) e Lara Camoni (Stroncone) con quest’ultima che, presente, ha evidenziato «la forte presenza del partito a Stroncone, con i cittadini che hanno capito come la Lega di Salvini sia tutta un’altra cosa rispetto a quella di Bossi».

«Umbria segnata da disparità» Poi gli aspetti più strettamente politici, affrontati da Fiorini. A partire dalla ‘disparità’ nella gestione della Regione: «La presidente Marini ha detto che un capoluogo di regione più forte, fa bene a tutta l’Umbria. Secondo noi, invece, all’Umbria fa bene una ripartizione più equa di risorse e opportunità. Se il potere sta in un posto solo, e per fare un esempio noi ci batteremo senza tregua perché le Usl restino due, allora viene meno la sussidiarietà. A volte poi si fanno le cose senza avere consapevolezza della realtà, come nel caso della fermata del treno Frecciarossa a Perugia: praticamente inutile considerando lo stato primitivo dei collegamenti ferroviari della nostra regione».

‘Assalto’ al Comune Su Terni («una città che affonda e a cui noi, pur non avendo la bacchetta magica, vogliamo restituire una speranza»), il capogruppo in consiglio regionale si è ovviamente soffermato sui nuovi e recenti arresti dell’inchiesta ‘Spada’: «Credo sia unico in Italia il caso di una città con assessori indagati, arrestati così come il sindaco, in cui l’amministrazione comunale nonostante tutto resti incollata alle proprie sedie. Si assumano le proprie responsabilità e vadano a casa. Un anno fa l’assessore Piacenti D’Ubaldi aveva escluso l’utilizzo del fondo di rotazione. Oggi invece rischiamo di ritrovarci con tasse e tariffe alle stelle. Parliamo di bugiardi e incapaci che hanno lasciato disastri come la fontana di piazza Tacito, Cardeto, il parco Rosselli, il teatro Verdi su cui a inizio 2018 faremo un esposto, la passerella della stazione, la svendita delle farmacie che sono una ricchezza per tutti ma non a Terni, una metropolitana di superficie costata 35 milioni di euro che non ha visto passare un solo treno e molto altro ancora». Poi sul ricorso del Comune in Corte dei Conti sul piano di rientro economico, Fiorini attacca dicendo che «l’amministrazione ha nominato un consulente, poi il consulente del consulente che, costato 20 mila euro, all’ultima udienza ha presentato un certificato medico. Speriamo che almeno questo non sia stato firmato da Di Girolamo».

A ruota libera Ma Fiorini ne ha per tutti, dalla sanità regionale («basta appalti alle coop ‘amiche’ che portano voti, basta liste di attesa infinite e tagli alla spesa per disabili e persone in difficoltà, basta prese in giro sull’ospedale unico di Narni Amelia su cui mancano i fondi») alla Cgil («sull’immigrazione non sanno di cosa parlano, fanno politica anziché attività sindacale. La conseguenza del progetto Sprar 2014-2016 su Narni sono 280 persone inoccupate che vagano come fantasmi sul territorio»). Ma l’obiettivo principale è e resta palazzo Spada: «Noi siamo pronti a prendere le redini della città. Sappiamo dove intervenire, dove tagliare e dove invece recuperare risorse. I cittadini ci chiedono di abolire la Ztl quantomeno nel pomeriggio, di concentrare in un solo giorno, la domenica, il blocco del traffico, di annullare sprechi come quello del consorzio Tns dove non si sa che fine abbiano fatto 60 milioni di euro, di riformare la macchina amministrativa». Infine il ‘sospetto’ sull’ex Milizia: «Non vorremmo che i fondi che Ater incasserà dall’ospedale di Terni per la vendita dell’immobile, finiscano poi al Comune per risanare una parte del debito. Saremo vigili».

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