Terni: «La mia casa piena di muffa»

La denuncia di una 75enne residente in una casa di proprietà dell’Ater. Il presidente Almadori risponde: «Problema reale, ci stiamo attrezzando e interverremo a breve»

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ater-via-giovanni-xxiii-umido-muffa-73«La mia casa è praticamente invivibile. Piena di umidità e di muffa e nessuno mi aiuta». La denuncia è della signora Fausta, una donna di 75 anni, residente in un appartamento in via Giovanni XXIII a Terni, di proprietà dell’Ater.

ater-via-giovanni-xxiii-umido-muffa-86La muffa «Vivo qui da circa 4 anni – racconta la signora ad umbriaOn -, la situazione è più o meno stata sempre così, ma dallo scorso inverno si è aggravata. Nella mia camera da letto le pareti sono piene di muffa. Così come in cucina. Dalle finestre entra umidità, cosa che con l’arrivo dell’inverno mi spaventa. Sono anziana, ho una bronchite asmatica e non è certo la situazione migliore per me».

ater-via-giovanni-xxiii-umido-muffa-66Richieste di aiuto La signora Fausta spiega di aver provato più volte a mettersi in contatto con l’Ater. «Ho chiesto loro di poter cambiare alloggio, per avere la possibilità di vivere in condizioni più dignitose. So che a borgo Rivo ce n’è qualcuno libero. Ma ho detto anche che, se questo non fosse possibile, mi potrei adattare, ma avrei comunque bisogno di alcuni interventi. Così non posso andare avanti a lungo. Mi è stato sempre risposto che non era possibile intervenire. Io non so più che cosa fare. Mi sono rivolta ad un legale, sperando di essere ascoltata almeno questa volta».

L’Ater Il presidente di Ater Alessandro Almadori, raggiunto telefonicamente da umbriaOn, risponde alle sollecitazioni della signora Fausta. «Per quanto riguarda la prima questione, ovvero quella della possibilità di cambiare alloggio, non posso dare risposte alle signora in quanto è competenza del Comune di Terni. La signora può tranquillamente fare richiesta al Comune, poi saranno loro a gestire le assegnazioni. Per quanto riguarda, invece, l’umidità e la muffa, da quello che mi riferiscono i tecnici, il problema è reale e ci stiamo attrezzando. Nelle prossime due settimane effettueremo degli interventi nella palazzina di via Giovanni XXIII, già in programma, e non c’è dubbio che tra questi rientrerà anche l’appartamento della signora».

 

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