Terni, la nuova vita del parco ‘Le Grazie 1’

Giovedì pomeriggio il semaforo verde: era off-limits dal marzo del 2015

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Uno degli ingressi per il parco ‘Le Grazie 1’

Nove tigli, due sorbi, tre lecci, otto carpini, cinque aceri campestri) e arbusti (sei ligustrum volgaris, nove launus nobilis, dodici viburnus tinus). Sono le nuove piantumazioni – gli abbattimenti sono stati trentaquattro – propedeutiche alla riapertura del parco ‘Le Grazie 1’, chiuso dal 5 marzo del 2015 a causa di una tromba d’aria che creò non pochi problemi: giovedì pomeriggio l’amministrazione comunale – con a capo il sindaco Leonardo Latini – ha celebrato il semaforo verde a quasi cinque anni da quell’infausto evento. Si tratta dell’area collegata al parco di viale Trento e al colle di San Valentino. Protagonisti anche tre allievi – in loco il direttore Marco Gatti – dell’istituto Briccialdi e padre Angelo Gatto. Per il ‘Rosselli’ la strada è invece ancora lunga.

IL COMMENTO DI BENEDETTA SALVATI SUL LE GRAZIE E IL ROSSELLI

Il taglio del nastro

«Era bosco degli orrori»

L’area viene restituita alla città dopo un intervento molto complesso, eseguito in sinergia tra Comune, Afor, Asm e Soprintendenza – c’è il vincolo per gli alberi monumentali – paesaggistica. Il Comune ha proceduto con un intervento di messa in sicurezza e una completa ristrutturazione a seguito di un iter complesso scandito da numerosi sopralluoghi tecnici e conclusosi con il parere favorevole di compatibilità paesaggistica: «Ci è voluto tantissimo lavoro ma è un piacere riconsegnare – le parole dell’assessore all’ambiente Benedetta Salvati – a Terni il parco. Molto lavoro degli uffici comunali e di Asm-Afor per l’illuminazione e la ripulitura della rete fognaria: un lavoro di squadra che finalmente ha prodotto il risultato di poter riaprire l’area: gli abbattimenti sono stati trentaquattro e altrettanti sono stati messi a dimora. Era un bosco degli orrori la prima volta che sono entrata, l’unico segnale di vita erano degli scoiattoli che si inseguivano». Tra i presenti anche alcuni agenti della polizia di Stato, la comandante della Stradale Katia Grenga, mezza giunta (Giuli, Melasecche, Alessandrini, oltre alla già citata Salvati), i funzionari tecnici Federico Nannurelli e Walter Giammari, più il dirigente comunale Mauro Manciucca e il giovane chitarrista Elia Portarena.

ECCO COME APPARE IL PARCO LE GRAZIE 1

Il parco

Gli interventi per la riapertura

Per rendere di nuovo fruibile il parco sono state condotte analisi su 52 piante delle quali sono state valutate le condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità. Dall’esito delle indagini – ha ribadito l’amministrazione – è emersa la necessità di abbattere 34 piante secche e pericolose, ma contestualmente sono state piantate nuove alberature. «L’intervento è stato realizzato nell’ambito del Progetto di forestazione urbana – lavori di riqualificazione e messa a dimora di nuove essenze arboree. Altri interventi hanno interessato i tombini, che sono stati disostruiti per evitare allagamenti in caso di piogge i sentieri e i camminamenti che sono stati completamente ripristinati dopo anni d’incuria. Il parco è stato reso più accogliente con la posa in opera di nuove panchine, con ola sistemazione e il rifacimento di tutte le staccionate e degli ingressi. Sono state infine ripulite le scritte sui muri», specifica il Comune.

Katia Grenga con padre Angelo Gatto

Parco Rosselli, altra storia

«Una delle cose – ha invece sottolineato il sindaco – più emozionanti da quando sono diventato sindaco. Sono cresciuto qui e vederlo chiuso da quasi un lustro era una ferita troppo grande, credo per tutti gli abitanti del quartiere Italia, città Giardino e viale Trento. C’è un condensato di storia in questa area». Meno uno dunque. In altre parti della città resta il problema dei parchi chiusi, a partire dal ‘Rosselli’: «La situazione è più particolare rispetto al Le Grazie. Qui dovevamo occuparci delle essenze arboree e della riqualificazione, lì invece c’è presenza di scorie che dovremo affrontare con altri procedimenti legati alla bonifica». Non questione di pochi mesi insomma.

Madonna delle Grazie

Madonna delle Grazie: «Fondi li troveremo»

Come detto presente anche padre Angelo Gatto che, all’indomani dell’accordo tra Usl Umbria 2 e confraternita ‘San Giuseppe e San Francesco di Paola’ per l’utilizzo della chiesa ‘Madonna delle Grazie’, ha aggiornato il quadro: «L’Usl – ha puntualizzato – ancora non ha liberato i cantieri. Devono essere recuperati gli affreschi interni, loro hanno fatto un grande lavoro per il recupero del tetto per poter riprendere le attività. I fondi per la chiesa? È una ricchezza della città, un bene di tutti. Io personalmente non li ho ma li troveremo perché ci sono tante brave persone a Terni, legate a questo luogo. Non si può perdere o dimenticare un gioiello come questo». C’è da sperare.

 

I ragazzi del Briccialdi

Il parco

Elia Portarena

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