Terni, l’acciaio resta motore dell’economia

Al convegno organizzato dalla Camera di commercio, Francesco Auregli garantisce: «Ast non sparisce, ma, al contrario, c’è la ferma volontà di crescere»

Condividi questo articolo su

Si è parlato di acciaio, venerdì a Terni, certo – il tema del convegno, del resto, era ‘Polo siderurgico ternano: un’opportunità strategica di rilancio del sistema Italia’ – ma si è parlato anche di politica, industriale e non, e di Terni. Della Terni di oggi e di quella che potrebbe essere domani.

La Camera di commercio Ad organizzare il tutto è stata la Camera di commercio e il suo presidente, Giuseppe Flamini, ha voluto mettere in evidenza, dopo aver ricordato la «cultura industriale» della città, anche «il consolidarsi di un sempre più ampio indotto di supporto alla grande impresa», pure «un nuovo orizzonte di sviluppo, che non deve essere inteso come alternativo o addirittura antitetico, ma complementare e parallelo rispetto alla nostra tradizionale struttura economica impostata sulla grande industria».

Convegno siderurgia Terni Camera di Commercio, presso Arpa - 8 aprile 2016 (1)L’Ast E quasi a fargli da controcanto, Francesco Auregli, corporate director ThyssenKrupp Ast, ha aperto il suo intervento con un annuncio diretto: «Ast non sparisce. Non esiste alcuna intenzione di abbandonare Terni, ma, al contrario, c’è la ferma volontà di crescere. Abbiamo messo i conti in sicurezza, raggiungendo nell’ultimo esercizio un patrimonio netto di 10 milioni di euro». Invitando poi a fare attenzione, perché «il dumping operato dalla siderurgia cinese è innegabile, ma si deve prestare massima attenzione alla qualità dell’acciaio di Pechino, tutt’altro che bassa».

L’analista A Gianfranco Tosini, responsabile dell’ufficio studi di Siderweb, è toccato – attraverso numeri e dati inquadrare il polo ThyssenKrupp Ast nel panorama nazionale e internazionale: «Il gruppo Ast è leader in Italia, quarto produttore europeo e tredicesimo al mondo di laminati piani in acciaio inossidabile – ha spiegato – e si inserisce in un contesto nazionale composto da tre produttori (oltre ad Ast ci sono Cogne Acciai Speciali e Acciaierie Valbruna; ndr), altre tre aziende di sola laminazione, cinque della produzione di tubi, sei trafilerie e fucine, 20 centri servizi e 33 distributori dal pronto». Per un totale di settanta aziende, 6,8 miliardi di euro di fatturato e circa 10 mila addetti.

PARLA GIANFRANCO TOSINI – L’INTERVISTA

Convegno siderurgia Terni Camera di Commercio, presso Arpa - 8 aprile 2016 (3)L’economia ternana Tosini, però, ha presentato anche un’interessante studio nel quale viene evidenziato il ‘valore’ della presenza di ThyssenKrupp Ast a Terni: «Il valore aggiunto complessivo delle aziende del gruppo è pari a circa il 4% sul Pil provinciale e al 7,3% del Comune di Terni – ha fatto notare – mentre l’incidenza sul Pil del settore manifatturiero è pari al 37% a livello provinciale e al 63,5% a livello comunale. Considerando anche l’indotto, il peso sale al 40,5% sul Pil manifatturiero provinciale e al 67% su quello comunale. Con un’incidenza, per quanto riguarda l’occupazione, pari a circa il 6% a livello provinciale e all’8,4% a livello comunale, mentre con riferimento al solo settore manifatturiero il peso relativo è del 23,6% a livello provinciale e al 37,6% a livello comunale». Spiegando che «nell’ipotesi teorica di una totale cessazione dell’attività della ThyssenKrupp Ast, il tasso di disoccupazione aumenterebbe di 4 punti percentuali e in particolare per i maschi fra i 35 e i 65 anni il tasso di disoccupazione salirebbe dal 5,3% all’11,5%».

FOCUS STRATEGICO SUL POLO SIDERURGICO DI TERNI

La politica David Sassoli, europarlamentare del Pd, ha detto che «tornare a Terni oggi è un elemento straordinariamente positivo,  in quanto ci ritroviamo a ragionare attorno al suo sviluppo ad un anno dal raggiungimento dell’accordo», mentre il vicepresidente del parlamento europeo Antonio Tajani (Forza Italia), sebbene alcuni passi siano stati fatti, l’Europa deve stabilire una chiara e forte politica industriale che passi dalla non concessione dello status di economia di mercato alla Cina, sino alla rivendicazione del ruolo primario dell’industria nell’economia comunitaria: «Servono regole interne all’Europa, ma che siano maggiormente in linea con lo scenario globale attuale». Secondo la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, «sarà importante capire come, e con quali strumenti, si potrà mantenere la capacità produttiva dei siti europei, e quindi anche delle acciaierie di Terni, di fronte alla sovracapacità produttiva che viene dall’Asia e, soprattutto, dalla Cina. Decisivi – è stato ricordato – saranno anche la realizzazione della ‘linea 6’ ed il mantenimento della capacità produttiva sul milione di tonnellate/anno e lo stop alla prosecuzione di ristrutturazioni che possano coinvolgere i lavoratori. Oltre alla priorità rappresentata dal fatto che ThyssenKrupp finalmente investa sulle tecnologie sul versante della qualità ambientale e del ciclo dello smaltimento e riuso delle scorie».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli