Terni, lago Piediluco: «Ecco la sfida»

Tappa Goletta dei laghi e tour: «Farne un laboratorio di rilevanza nazionale per corretta gestione del bacino lacustre»

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Si chiama ‘Buone e cattive acque: lo stato di salute del lago di Piediluco’ ed è un incontro pubblico per parlare del bacino lacustre ternano. Si è tenuto martedì mattina anche con la partecipazione dell’Erg che, dal 2015, getisce il nucleo idroelettrico di Terni. «La sfida sta nel fare del lago un laboratorio di rilevanza nazionale per una corretta gestione del bacino lacustre, in modo da garantire una produzione energetica rinnovabile ma al contempo una corretta gestione della risorsa acqua, con interventi di pulizia dei fondali e di lotta all’inquinamento, di fruizione turistica condivisi con le comunità del territorio», ha commentato il vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini. L’iniziativa rientra nell’ambito di ‘Goletta dei laghi’.

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Il bacino e l’eutrofizzazione

Tra i presenti Gianni Di Mattia del circolo verde Nera: «È importante – ha fatto notare – contenere l’eutrofizzazione del lago, riducendo quindi la quantità di sostanze organiche provenienti principalmente dall’industria agricola e dalla troticoltura. Vanno inoltre monitorati e mitigati gli effetti dell’escursione del livello del lago – prosegue Di Mattia – che dipendendo dalla sua natura di bacino idroelettrico e che possono causare smottamenti e minare la stabilità del centro abitato di Piediluco». Esiste di fatto un piano stralcio – sottolinea Legambiente – una serie di provvedimenti «rivolti prevalentemente ad orientare l’azione degli enti territoriali del bacino. Il progetto, sui laghi trasimeno e di Piediluco, prevede la collaborazione tra due regioni per affrontare il problema di eutrofizzazione del lago; il piano però, di fatto, non è mai partito».

Erg ed economia

Zanchini ha aggiunto che il «nostro paese produce una quota importante del suo fabbisogno attraverso impianti idroelettrici come quello del lago di Piediluco  che in una prospettiva di cambiamenti climatici e di difficile gestione della risorsa acqua hanno bisogno di maggiori attenzioni e di una attenta gestione sostenibile. La scelta di Erg di abbandonare le fossili, va nella giusta direzione garantendo anche al territorio della provincia di Terni, dalla vocazione fortemente industriale, un impatto sostenibile, avviando così una nuova stagione per l’economia locale e per la convivenza tra i cittadini e l’industria energetica».

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