Terni, largo Cairoli: «Recupero in tre anni»

A prometterlo è l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi: «Un milione di investimento»

Condividi questo articolo su

La questione va avanti da sette anni. Un piano regolatore approvato, un piano attuativo pure approvato e poi annullato, poi un nuovo piano attuativo, quindi una proposta edilizia di un privato titolare di una parte dell’area, poi due ricorsi al Tar. Insomma, largo Cairoli è sempre quello.

Largo Cairoli

Largo Cairoli

Largo Cairoli Una grande area, in parte occupata da una serie di chioschi commerciali e in parte vuota, circondata da catene; suddivisa tra diversi proprietari e caratterizzata dalla presenza di reperti archeologici interrati – un tratto dell’antica cinta muraria cittadina – e l’ex caserma Cairoli, residuo del più importante convento di Santa Teresa. Il tutto fermo, cristallizzato nel tempo. Ma forse adesso si muove qualcosa.

Le novità Da un confronto con il ministero per i beni culturali e l’agenzia del Demanio è scaturito un accordo che, spiega l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, «prevede l’acquisizione, gratuita, al patrimonio comunale di una parte dell’area», che sarebbe proprio quella comprendente i reperti archeologici e l’ex caserma, «a patto che venga recuperata e resa agibile entro tre anni». E questo il Comune si è impegnato a fare.

Il recupero Con un impegno di spesa «di un milione di euro, tutti soldi provenienti dalle casse comunali – dice l’assessore – daremo vita ad una campagna di scavi che riporti alla luce gli elementi di pregio attualmente interrati, riporteremo alla luce i reperti storici e realizzeremo un’area verde, così da mettere finalmente a disposizione della città un piccolo patrimonio in pieno centro».

Corso Vecchio

L’edificio che guarda su corso Vecchio

Il progetto complessivo Per dare una nuova fisionomia all’intera area, però, tre anni non basteranno: restano sempre da risolvere i contenziosi con i proprietari delle particelle sulle quali sono collocati i chioschi commerciali e anche da definire l’utilizzo dello stabile che fa da confine tra largo Cairoli e la parte iniziale di corso Vittorio Emanuele. L’idea sembra essere quella di recuperarlo e rendere così di nuovo utilizzabili i locali ad uso commerciale: non è escluso che la cosa possa interessare anche qualcuno dei commercianti che attualmente utilizza i chioschi prefabbricati e che potrebbe essere invogliato al trasferimento.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli