5 aree, 24 attrazioni e un teatro: è Leolandia

Narni: martedì l’ok del cda di Invitalia. Progetto da 36 milioni di euro. 250 posti di lavoro. Ira: «Grazie a chi si è impegnato»

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Passo avanti decisivo, dopo un’attesa piuttosto estenuante, per la realizzazione del parco Leolandia Umbria a San Liberato di Narni (Terni). Martedì è infatti arrivato, dal cda dell’agenzia nazionale per lo sviluppo Invitalia, il ‘via libera’ al progetto da 36 milioni don parco a tema e annessa struttura ricettiva, da realizzare all’interno dell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni.

Lo schema

La società proponente è Leolandia Umbria Srl, controllata da imprenditori locali, e Leolandia Holding Spa, la società guidata da Giuseppe Ira che gestisce Leolandia Bergamo. Obiettivo è replicare, a Narni, la felice esperienza lombarda. Basti pensare che solo nel 2019 il parco di Bergamo ha ospitato un milione di visitatori. Per Leolandia Umbria si prevede anche un allargamento della compagine con l’ingresso di altre società e la finanziaria regionale Gepafin.

Le risorse

Il programma di investimenti, già oggetto di un accordo di programma siglato da Mise, Invitalia e Regione Umbria – che ha stanziato 343 mila euro -, verrà finanziato con circa 24 milioni di euro di agevolazioni complessive (oltre 23 milioni di fondi Mise). Invitalia concederà, attraverso il contratto di sviluppo, 6,7 milioni di euro a fondo perduto e 16,9 milioni nella forma di finanziamento agevolato.

250 occupati e tema ‘medievale’

Il progetto prevede un impatto occupazionale di 250 nuovi addetti, ‘stagionali’ compresi. Il parco di Narni, che sarà ispirato ai borghi medievali, con le sue 24 attrazioni si rivolgerà a un target rappresentato da famiglie con bambini d’età compresa tra 6 mesi e 10 anni: oltre alla struttura ricettiva offrirà al suo interno diversi punti vendita e un ristorante alla carta. «Il programma di sviluppo presentato da Leolandia Umbria  – afferma l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri – ha due importanti ragioni per ritenersi valido: crea nuovi posti di lavoro nell’area di crisi Terni-Narni e incrementa il livello qualitativo dell’offerta turistica del territorio».

«Ecco come sarà. Grazie a chi si è impegnato»

È il presidente di Leolandia Holding e Leolandia Umbria, Giuseppe Ira, a dettagliare il progetto: «Siamo molto soddisfatti di questa delibera – afferma – e adesso possiamo finalmente iniziare a lavorare concretamente alla messa in atto del progetto, i cui dettagli verranno presto condivisi. Il parco si presenterà al grande pubblico come importante destinazione turistica, con una forte attenzione alle eccellenze del territorio su cui sorge e un focus particolare sulle famiglie con bambini piccoli che potranno trovare tante occasioni di svago e divertimento. Il parco – prosegue Ira – che si svilupperà sul territorio di Narni per un’estensione di circa 65 mila metri quadrati, vedrà infatti la realizzazione di cinque aree dedicate a temi e soggetti cari al territorio umbro che ne esalteranno i valori e le potenzialità. Con ventiquattro attrazioni adatte a tutte le età, un teatro e una struttura ricettiva, Leolandia Umbria si propone di diventare un punto di riferimento del tempo libero per le famiglie ma anche un booster per l’indotto, con 250 nuovi posti di lavoro previsti. Un ringraziamento dovuto va al ministero – conclude il numero uno di Leolandia – che ha compreso le potenzialità della proposta e lavorato con capacità e competenza per portarla avanti. Ma anche ai soci e alle istituzioni locali, primi fra tutti la Regione Umbria e il sindaco di Narni Francesco De Rebotti, e a tutte le forze politiche che hanno accolto e sostenuto il progetto, e che si sono adoperate per perorare la causa. Nessuno rimarrà deluso perché lo sviluppo sarà significativo e l’impatto sul territorio molto positivo sia in termini occupazionali che di crescita turistica».

De Luca: «Alle chiacchiere contrapponiamo fatti e risultati»

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, esprime «soddisfazione ed entusiasmo per la notizia dell’approvazione e sblocco definitivo del progetto di Leolandia, il nuovo parco di divertimenti che sorgerà nell’area del territorio narnese». De Luca sottolinea che «al ciarlare scomposto di chi è capace solo di fare propaganda sulla pelle dei deboli, contrapponiamo fatti e risultati. Unitamente al consigliere comunale di Narni, Luca Tramini, ricordo che nel corso di questi anni abbiamo lavorato in religioso silenzio per sostenere questo progetto nelle interlocuzioni con i vari livelli di governo. Una luce nel buio della stagnazione – sottolinea De Luca – che da anni attanaglia il tessuto economico del ternano-narnese, una boccata d’ossigeno che potrebbe diventare un volàno per il rilancio di buona parte dell’Umbria meridionale portando centinaia di nuovi posti di lavoro diretti e un indotto di rilevante portata».

Lattanzi: «C’è ancora cultura d’impresa»

Il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, parla di un’ottima «notizia sul fronte dello sviluppo sia turistico che occupazionale. Leolandia avrà infatti importanti ricadute in termini di affluenze di visitatori e di sviluppo economico ma anche di posti di lavoro in un territorio, come quello provinciale, che ne ha un grande bisogno. Il lavoro e l’impegno del Comune di Narni sono stati determinanti sia nel creare le precondizioni essenziali per l’avvio del progetto, sia per il ruolo di coordinamento e sia per quello di supporto al pool di imprenditori locali che ha avuto questa eccezionale idea e che ha scommesso sulla sua realizzazione. E’ il segno tangibile che il territorio ternano-narnese ha ancora cultura d’impresa e aziende in grado di sviluppare innovazione e qualità; si presenta quindi come una grande opportunità anche per raccordare e incentivare l’offerta turistica complessiva. Penso al ruolo che potrà avere per integrare alcuni poli attrattivi della città di Narni, in particolare Museo Eroli e Rocca Albornoz dove la Provincia di Terni, parte in causa diretta, ha lavorato da sempre in collaborazione con il Comune per la loro promozione e riqualificazione. Penso poi anche al filone dei turismi tematici che da Leolandia trarrebbero indubbio giovamento, creando un circuito virtuoso che partendo dalla Cascata delle Marmore e dal parco giochi – conclude Lattanzi – possa fare da volano per la valorizzazione dei tanti centri minori e dei tanti territori dell’Umbria sud che nascondono scrigni di cultura e turismo preziosi e affascinanti ma non ancora noti al grande pubblico».

Pace (FdI): «Bene così, ora sinergie»

Così il consigliere regionale Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), narnese doc: «Leolandia, il nuovo parco divertimenti che sorgerà nel territorio di Narni, è finalmente ai nastri di partenza grazie all’unità di intenti mostrata dalla proprietà che ha lavorato costantemente ed instancabilmente al progetto e da tutte le forze politiche e dalle istituzioni, permettendo che questa opportunità progettuale potesse essere finalmente nelle condizioni di partire per realizzare un nuovo elemento nello sviluppo integrato del nostro territorio. La prima tappa – spiega la Pace – è stata raggiunta, ora occorre accompagnare la realizzazione dell’investimento con un’azione ordinata che sappia superare eventuali ostacoli ed arrivare in tempi brevissimi alla piena realizzazione dell’opera. La seconda fase che attende le istituzioni locali è quella di lavorare in sinergia per favorire la realizzazione di quelle infrastrutture indispensabili per il successo dell’intero progetto e per dare, con questa opportunità, anche una maggiore capacità alla viabilità del casello autostradale e dell’intera viabilità di complemento all’opera. Un ‘azione che, sono certa, troverà anche i comuni limitrofi del territorio viterbese come alleati ed attenti interlocutori».

La Lega: «Diamo a Cesare quel che è di Cesare»

«All’indomani del via libera da parte di Invitalia, l’agenzia governativa che doveva erogare il contributo necessario alla costruzione del grande parco a tema che si chiamerà Leolandia Umbria, assistiamo ad una corsa frenetica per intestarsi i meriti della vicenda». Così i deputati della Lega Barbara Saltamartini, Virginio Caparvi e Riccardo Augusto Marchetti: «Intanto il merito maggiore – aggiungono – va attribuito agli imprenditori che hanno creduto in un investimento così importante in una fase economica particolarmente critica ed incerta. Purtroppo questa disponibilità non era bastata e nei giorni susseguenti l’insediamento del governo gialloverde, un paio di anni fa, il progetto era finito in un cassetto chiuso a chiave anche sulla spinta dell’atteggiamento antidecisionista del Movimento 5 Stelle. E in quella fase fu decisivo proprio un intervento della Lega con i suoi rappresentanti locali che andarono a fare visita al viceministro dell’industria Dario Galli, il quale letteralmente aprì il cassetto e rimise tutto in pista. Ci fu poi un ulteriore stallo con l’avvicendarsi del governo Conte 2 – concludono Saltamartini, Caparvi e Marchetti – e c’è voluta anche in questa occasione un’ulteriore spinta decisiva della Lega che, attraverso un’interrogazione parlamentare da noi stessi presentata, ha riproposto la vicenda a livello nazionale dando finalmente la spallata decisiva alla positiva conclusione che tutti noi conosciamo. Quindi nessun medaglia esclusiva, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare».

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