Terni, M5S contro Francesca Malafoglia

Angelica Trenta e Thomas De Luca: «I servizi sociali del Comune di Terni non hanno più assessori all’altezza di gestire le problematiche del welfare»

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Thomas De Luca

Angelica Trenta e Thomas De Luca

di Angelica Trenta e Thomas De Luca
Consiglieri comunali M5S Terni

Da almeno 10 anni i servizi sociali del Comune di Terni non hanno più assessori all’altezza di gestire le problematiche del welfare.

Nella totale assenza di governance la città ha affrontato gli anni della crisi economica, il loro devastante impatto sulla comunità, mettendo al timone delle politiche sociali individui la cui unica competenza od expertise nel terzo settore è quello di avere legami di parentela con persone operanti nel mondo della cooperazione.

Oggi, nel 2017, ci vengono propinati come grandi novità i programmi e i progetti finanziati tramite Agenda Urbana. Il frame è il seguente: compenseremo i tagli lineari del predissesto con le risorse europee. Una manovra lacrime e sangue chiusa però in un bel guanto di velluto.

La verità è purtroppo ben diversa e nemmeno lontanamente si riuscirà a colmare il divario tra le reali esigenze della città e l’offerta dell’amministrazione. Dopo aver lasciato gli assistenti sociali senza strumenti operativi, aver ridimensionato e lasciato senza copertura servizi esternalizzati e gestiti, la vicesindaco Malafoglia è chiaramente in preda ad un attacco di annuncite conformemente allo slogan renziano farcito da una spruzzata di terminologia anglofona.

Vorremmo sapere dopo quale percorso di ascolto vengono indirizzati i fondi per determinate politiche sociali? Sulla base di quale bilancio sociale vengono stabilite le priorità d’intervento, l’analisi delle nuove manifestazioni del disagio?

In questo momento storico, il primo ammortizzatore sociale è la famiglia sottoposta giorno dopo giorno a prove di rottura, con una disoccupazione giovanile che ha raggiunto percentuali stellari. Oggi più che mai non possiamo permetterci di spendere risorse economiche senza una reale diagnosi delle problematiche del tessuto sociale cittadino.

Una società complessa e con una profonda eterogeneità, in cui non possiamo limitarci a programmare solo il disagio istituzionalizzato. Se è vero che la capacità di governare si misura anche nell’individuazione delle priorità, in questo momento, non riusciamo a vedere che l’ennesima ripetizione dell’esistente: soldi a pioggia per i soliti noti e zero risposte nei confronti di chi soffre.

La Terni che vogliamo, rivendicando la nostra storia, non è quella dell’homo homini lupus, in una lotta per la sopravvivenza e la difesa dei bisogni primari. Noi vogliamo una comunità che ha come paradigma il benessere dell’individuo, il concetto di bem-vivir.

Amministrare avendo come unico obiettivo quello di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” indicato dall’art.3 della nostra Costituzione.

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