Si chama ‘Attività di management’ ed è relativa al Puc2 (il Piano Urbanistico complesso) del Comune di Terni. Ma si traduce in 59 mila euro. Che lo stesso Comune ha versato nelle tasche di 13 – tra dirigenti e funzionari – suoi dipendenti.
I soldi La somma complessiva di 59 mila euro è stata assegnata per la redazione (38.350 euro) e, appunto, per il management (20.650 euro): in pratica per l’attivazione della partecipazione nella fase di progettazione e realizzazione delle opere; il coordinamento della progettazione; la cura dei rapporti con i soggetti pubblici e privati; la verifica dell’avanzamento finanziario e fisico degli interventi.
Gli intoppi La fase attuativa, si legge nella relazione finale, «è stata caratterizzata da una serie di problematiche, in prevalenza riconducibili all’effetto della crisi economica e ad impedimenti tecnici sopraggiunti, che hanno avuto i seguenti principali effetti sul programma, comportando la necessità di rivederne ed adeguarne i contenuti». Tanto che «non è stato possibile attivare nuovi percorsi di recupero, come originariamente previsto, si pensi a Gruber, Cairoli, al sistema del verde lungofiume relativo a Martiri della Libertà e via dell’Argine». Anche perché «i fondi assegnati ed erogati sono stati molto inferiori alle aspettative iniziali, con una percentuale che si attesterà a circa il 30% di quanto previsto».
Le valutazioni Ma siccome «le attività di management del Puc2 sono state concluse – spiega palazzo Spada – e che, come riportato nella relazione del responsabile del programma sull’andamento dello stesso, la fase attuativa del PUC2 è stata caratterizzata da una molteplicità di attività legate alla natura multisettoriale delle azioni in esso ricomprese, ovvero le opere pubbliche, l’attribuzione dei fondi comunitari alle imprese, l’attribuzione dei fondi per le residenze, il marketing, oltre alla governance rispetto alla rendicontazione, alla gestione dei flussi finanziari nei confronti della Regione e degli obblighi legati ai fondi comunitari», alla fine è stato deciso di «impegnare secondo quanto sopra riportato ed a favore del personale interessato». Cioè i 13, tra dirigenti e funzionari che, con quote diverse, si dividono 59 mila euro.